C'è un misto di ottimismo e prudenza nell'analisi del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che guarda al futuro post pandemia. Dopo la «più grave recessione globale dal secondo dopoguerra» che ha portato il Pil a -6,6% nel 2020, la ripresa «è in atto».
Le stime sono incoraggianti: secondo l'Ocse il Pil italiano potrebbe arrivare ad una crescita superiore al 4% quest'anno. Grazie alla «campagna vaccinale, alla ripresa delle attività produttive e al Recovery plan», l'accelerazione sarà particolarmente evidente nella seconda metà di quest'anno.
Ma bisogna anche essere pronti ai cambiamenti futuri, avverte il numero uno di Palazzo Koch, vincere «la sfida formidabile» del Piano di ripresa e resilienza e «spendere bene le risorse straordinarie» previste. Ma inevitabilmente, ricorda il governatore, «verrà meno lo stimolo, in parte artificiale, che oggi proviene da politiche macroeconomiche straordinarie ed eccezionali.
Anche l'Europa, «dopo aver dimostrato di saper assumere decisioni coraggiose», dovrà fare la sua parte. La proposta riguarda la possibilità di «rendere permanente» un meccanismo come il Recovery o lo Sure, se le politiche nazionali «sapranno trasformarli in un successo». Si tratta - specifica Visco - di «un debito comune «ben distinto da quello pregresso dei singoli Paesi, che resterebbe responsabilità nazionale».
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Giugno 2021, 08:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA