Nessun pasto è gratuito

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di Alberto Mattiacci

La BCE procederà ad alzare progressivamente il costo del denaro (i tassi). Deve sanare un’anomalia: un periodo lungo con tassi bassissimi.
“E dove sta il problema?” si dirà.
Consideriamo quanto segue: il denaro è un bene speciale, perché viene scambiato con altri prodotti e, a propria volta, è acquistato (dalle banche) a un certo prezzo (il tasso d’interesse).
Il denaro che costa poco diventa abbondante; se una cosa abbonda vale poco; serve quindi più denaro per acquistare le cose. Questa si chiama inflazione.
“Ma -si obietterà- se aumentano i tassi mi si alzerà la rata del mutuo”. Vero ma c’è un però: quando l’inflazione è alta, tutto costa di più. Da questo aumento dei prezzi in alcuni casi ci si può difendere, in altri no.
Ad esempio, se la Barilla costa di più, ho la possibilità di scegliere la pasta Conad, senza perdere troppo in qualità di prodotto. Ma se la nafta ENI costa di più, non ho tanta possibilità di atterrare sul morbido con un’altra marca di nafta. Subisco al 100% l’inflazione.
Ce n’è anche un altro, di però: l’inflazione è iniqua. I meno abbienti -i pensionati, chi è a reddito fisso- soffrono di più: anche 5 euro di più sulla bolletta mensile, ad esempio, possono rappresentare un problema.
Quindi, dato che l’inflazione è molto iniqua e asimmetrica, combatterla con tutti i mezzi è una priorità sociale, non solo economica. E siccome nella vita nessun pasto è gratuito, paghiamo questa lotta (di tutti) con un po’ di mutuo in più (per alcuni).


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Novembre 2022, 12:47
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