Il 2022 ha visto una crescita del sistema economico del Nordest, che ha però rallentato nel corso dei mesi. Dal punto di vista della struttura produttiva, l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime in generale ha condizionato la struttura dei costi, solo in parte traslati sui prezzi finali, e il rallentamento del commercio mondiale ha limitato lo sbocco delle produzioni sui mercati internazionali.
Nel corso dell'anno dunque le imprese del Triveneto, nonostante le sfide poste dall'inflazione e dai costi sia energetici che di approvvigionamento delle materie, hanno dimostrato una forte capacità di tenuta, rivelata dai dati di EBITDA in crescita in quasi tutti i settori. Si tratta di una redditività operativa superiore rispetto alla media nazionale, che dimostra una gestione efficiente e una capacità di massimizzare i profitti operativi, nonostante le sfide economiche in corso. In particolare, i settori della metallurgia, dei servizi alle imprese e della petrolchimica hanno registrato le maggiori crescite nonostante l'incertezza globale e i costi dell'energia in aumento.
La crescita del fatturato medio delle aziende del Triveneto, sebbene leggermente inferiore rispetto a quello nazionale, dimostra la capacità delle imprese di mantenere e incrementare le loro entrate in un contesto economico complesso e mutevole, grazie a strategie efficaci di gestione, innovazione, e attraverso la diversificazione dei loro mercati e prodotti. Il settore alimentare e delle bevande, influenzato dalle tendenze di consumo, dall'efficienza operativa e dall'impatto delle politiche di sostenibilità, ha mostrato la crescita più significativa, seguito dal commercio, che risente dell'adattamento alle nuove abitudini di consumo dovute all'inflazione, e dalla petrolchimica influenzato dalla capacità di gestire l'innovazione e i costi di produzione.
I settori della metallurgia, dei servizi alle imprese e della produzione di legno, carta e mobili, hanno sfruttato l'aumento della domanda per espandere i loro livelli di attività. Questo aumento sottolinea l'adattabilità e l'innovazione delle imprese in questi settori, che hanno saputo sfruttare l'efficienza operativa e hanno saputo imboccare la transizione verso la domanda di prodotti sostenibili.
Anche i settori dell'elettronica e dell'occhialeria, tessili e abbigliamento hanno registrato un significativo aumento del fatturato, dimostrando una forte reattività nel sapersi adeguare ai cambiamenti della domanda e alle nuove esigenze dei consumatori, Queste performance evidenziano la vitalità e la dinamicità del tessuto economico del Triveneto, che continua a svolgere un ruolo fondamentale nel panorama economico italiano, guidato da un impegno costante verso l'innovazione, la sostenibilità e la qualità.
Sul fronte dell'immobiliare e delle costruzioni, gli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo hanno ancora sostenuto in modo significativo la domanda, contribuendo alla crescita del comparto. Altro elemento positivo è stata la dinamica del turismo, in netta ripresa grazie alla domanda internazionale.
Le aziende del Triveneto hanno mostrato una gestione finanziaria accorta, come evidenziato dal loro rapporto debito/capitale (D/E).
L'aumento del costo del personale per addetto nei vari settori del Triveneto, superiore alla media nazionale, può essere interpretato come un segnale di un impegno maggiore verso la qualità e lo sviluppo delle risorse umane, una sorta di incentivo e di premio ai guadagni in termini di competenze. Sembra che nel Triveneto in molte imprese che operano nei settori ad alta specializzazione, dove le competenze tecniche e la conoscenza sono fondamentali, si sia creato un vantaggio competitivo grazie ad una forza lavoro altamente qualificata e motivata. Un asset importante per formare una cultura aziendale che sostiene la crescita e l'adattabilità in un mercato in rapida evoluzione.
Va tuttavia ricordato come vi sia ancora l'esigenza per molte imprese di trovare nuove competenze adatte alle trasformazioni tecnologiche in atto e come spesso tali competenze non siano interamente disponibili sul mercato del lavoro, a causa della mancanza di percorsi formativi adeguati, della mobilità in uscita dei talenti creati all'interno e dalla scarsa attrattività di capitale umano dall'esterno.
Il quadro d'insieme e la caratteristica di apertura del sistema produttivo confermano la persistenza della vulnerabilità del sistema economico regionale rispetto al peggioramento degli scenari geo-politici internazionali. Ma il sistema produttivo sembra aver imboccato in modo significativo le transizioni gemelle, quella della sostenibilità e dell'innovazione tecnologica, per essere pronto a giocare un ruolo di primo piano in scenari internazionali meno turbolenti di quelli attuali.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Dicembre 2023, 10:19
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