I cittadini ripuliscono la Garbatella, il centro sociale li attacca: «I muri raccontano la nostra storia»
di Marco Pasqua
Leggi anche:-> Roma, Garbatella compie 100 anni: i volontari ripuliscono il quartiere
«La Garbatella, il posto in cui vivi, lavori o studi, ha sempre scritto la propria storia sui suoi muri, tra le sue vie e i suoi lotti. In tante e tanti hanno lasciato e continuano a lasciare un segno - hanno scritto sulla loro pagina Facebook - Alcuni sono diventanti parte fondamentale della narrazione del nostro quartiere. Altri sono “appena nati”: a volte sono disegni, opere d’arte, quasi dei quadri. Altre volte, sono più semplici: scritte, adesivi e la loro bellezza è nascosta, sta nel fatto di voler rendere unico il proprio quartiere». Da qui l'attacco all'evento Retake: «Si può staccare e cancellare ogni scritta, disegno, adesivo che incontriamo. E alla fine rimarranno solo muri grigi, ma le scuole rimarranno fatiscenti, nei posti di lavoro rimarrà lo sfruttamento, l’autobus continuerà a non passare e l’Ater continuerà ad ignorare i problemi dei quartieri popolari. Del decoro che ci raccontate, in una città ingiusta, ce ne facciamo poco. Lasciate che l’arte e i colori continuino a raccontare la complessità della nostra città, di chi ancora ha qualcosa da dire. Guardatevi intorno e sentite la vita! Lunga vita alla street art».
Leggi anche:-> Roma, bloccato writer-vandalo: stava di nuovo imbrattando serrande e muri su via Merulana
Una posizione che è stata criticata - oltre che dal blog Roma Fa Schifo - da molti utenti Facebook: «Occasione sprecata, peccato. Non avete capito nulla», «Street art? Ma per favore... sono solo cac..., di gente di mer...abituata a vivere nella mer....» e ancora «che peccato vedervi contro cittadini che si alzano de core la mattina per andare a pulire strade, parchi, panchine e muri».
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Febbraio 2020, 13:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA