Le segnalazioni proseguono senza sosta: i nidi di Vespa Orientalis stanno invadendo diversi quartieri di Roma. Da Monteverde, dove un anno fa, venne scoperta la prima colonia, al Centro fino alla periferia.
L’emergenza sembra non conoscere (almeno per il momento) una fine mentre i residenti sono sempre più terrorizzati per la presenza di sciami e probabili attacchi con effetti devastanti per la loro salute.
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Vespa Orientalis a San Pietro: paura per una bimba
L’ultima segnalazione, in ordine di tempo, è stata quella di un nido ritrovato in una casa a due passi dal colonnato di San Pietro. Una coppia con una bambina di 15 mesi preoccupata per la loro incolumità: «Siamo partiti per le vacanze agli inizi di luglio e abbiamo notato qualche vespa girare, ma non pensavamo che sarebbe potuto diventare un nido così enorme», racconta Marta al Messaggero. «Circa 400 vespe che sarebbero arrivati a mille nel giro di poco tempo. È il periodo di maggior pericolosità perché questi imenotteri sono irascibili e determinati nel difendere la loro prole», spiega l’esperto zoofilo Andrea Lunerti.
La segnalazione
Seppur con un netto ritardo causato dalle piogge, le Orientalis sono ritornate nella Capitale già dalla fine di giugno scorso.
La preoccupazione per mamma Marta e papà Leo era davvero alta, soprattutto per la piccola Ginevra, la loro bimba di 15 mesi. Cinque i favi rimossi mentre per gli insetti è stato necessario neutralizzarli e l’appartamento messo in completa sicurezza. «Un nido davvero enorme: i favi lunghi come stringhe in uno spazio stretto, all’interno alcune celle dove erano ubicate le Regine», specifica Lunerti. «È il periodo di maggiore intensità e queste vespe sono molto irascibili e determinate nel proteggere l’atto finale del loro ciclo vitale».
«Non avvicinatevi»
Le vespe sono solite nidificare all’interno di una tapparella, negli avvolgibili oppure nelle intercapedini, ma come dobbiamo comportarci in caso di avvistamento di un nido? «Non avviciniamoci e nemmeno improvvisiamoci sterminatori di insetti perché potremmo rischiare di essere punti e, nel caso di soggetti allergici, con conseguenze pericolose per la salute».
«Affidarsi sempre - ricorda l'etologo - alle persone competenti ed esperte e, soprattutto, non ricorrere ( come è accaduto in passato) a metodi “fai da te”: dagli spray ai materiali infiammabili che possono essere fortemente tossici per le persone oltre a scatenare incendi gravi».
Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Agosto 2023, 18:04
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