Vinòforum, fino al 23 giugno a Roma le eccellenze vinicole del centro sud

Vinòforum, fino al 23 giugno a Roma le eccellenze vinicole del centro sud
Gli Agricoltori Italiani arrivano a Vinòforum, la più grande manifestazione del settore vinicolo del Centro-Sud, che quest’anno per la 16° edizione trasloca nel Parco di Tor di Quinto, 10mila mq di verde in una delle location più suggestive della capitale. Dal 19 al 23 giugno, Cia Roma partecipa a Vinòforum con 25 cantine provenienti dal Lazio e da altre sei regioni italiane e un super spazio dedicato alle produzioni dei territori agli stand 5-6-7. Due desk all’interno: uno tutto per i vini laziali e uno riservato alle cantine associate di Abruzzo, Liguria, Sicilia, Toscana, Campania e Veneto. La sostenibilità è al centro della presenza di Cia Roma nella manifestazione a Tor di Quinto, con uno stand ecofriendly all’insegna del riciclo creativo e dei prodotti biodegradabili. Sarà un viaggio alla scoperta dei sapori e dei profumi locali, con una rassegna di appuntamenti tematici che prevedono ogni giorno una degustazione dedicata a una regione diversa: mercoledì 19 giugno la Liguria, giovedì 20 l’Abruzzo, venerdì 21 la Toscana, sabato 22 la Sicilia e la Campania, domenica 23 il Veneto. Presente, per tutta la durata di Vinòforum, un team di sommelier addetto alla zona degustazione. Le cantine presenti nello spazio di Cia Roma sono state scelte per rappresentare al meglio la varietà di gusti del vino italiano.

Fanno gli onori di casa i vini laziali. Dal cuore delle colline affacciate sul Lago di Bracciano le Cantine Capitani, prima realtà vitivinicola di Trevignano, mentre dalle necropoli etrusche arrivano sia la Malvasia del Lazio puntinata di Valle del Canneto (Cerveteri) che le cantine scavate nel tufo di Torre del Veio. A rappresentare la Ciociaria, il Cesanese di Giovanni Terenzi, un vino prezioso e austero, simbolo della regione e apprezzato da tanti grandi del passato: dall'imperatore Nerva a Federico II di Svevia fino ai Papi anagnini, Innocenzo III e Bonifacio VIII.
Anche i vigneti del Casale Cinque Scudi (Aprilia) affondano le radici nella Storia e prendono il nome da un’antica leggenda: gli ultimi Cinque Scudi dello Stato Vaticano, prima dell’introduzione della lira sotto il pontificato di Pio IX, furono usati per comprare tutta la produzione del pregiato vino di zona e destinarlo alle funzioni ecclesiastiche. Ma oltre al Lazio, lo stand Cia Roma ospiterà etichette liguri, campane e siciliane, mentre del Parco nazionale della Majella sono i vigneti abruzzesi di Fabulas, dove si studia l'impatto della musica sulle uve. Mentre da Orsogna arrivano i vini di Lunaria, fra i primi in Europa ad applicare l’agricoltura biodinamica. Un metodo alla continua ricerca di processi e tecniche innovative nel rispetto assoluto del territorio e delle sue leggi, ma anche dell’agricoltore come custode. Fra i vini della Toscana, la Vecchia Cantina di Montepulciano nata nel 1937, la più importante realtà vitivinicola del territorio e guardiana dei segreti del Nobile, divenuto nel 1980 il primo vino in Italia a potersi fregiare della fascetta di Docg. L’etichetta produce anche vino kosher secondo i precetti della Torah, esportato nelle comunità ebraiche di tutto il mondo. Il cuore della Valpolicella Classica e il Veneto sono rappresentati dalla cantina Corte Rugolin, antica corte rurale del 1600 e oggi azienda che sfrutta il microclima ideale offerto dal territorio adagiato tra i Monti Lessini, la pianura e il lago di Garda. Ma il Vinòforum celebra anche il prosecco, il vino italiano più venduto nel mondo, e sempre dal Veneto lo stand Cia ospiterà le cantine Le Rughe e Furlan, storiche produttrici dello spumante tra i dolci pendii intorno a Conegliano, a un passo dal diventare patrimonio Unesco.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Giugno 2019, 18:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA