Taste of Roma: dagli stellati alle giovani promesse, gli chef della “resistenza” in campo per la kermesse che piace ai foodies

Taste of Roma: dagli stellati alle giovani promesse, gli chef della “resistenza” in campo per la kermesse che piace ai foodies

di Sabrina Quartieri

I romani li hanno sostenuti durante questi anni pandemici, andando a mangiare quando possibile nei loro ristoranti e colmare quel vuoto improvviso ai tavoli creato dall’assenza dei turisti nella Capitale. Oggi, gli chef della “resistenza” restituiscono alla città l’affetto ricevuto che ha consentito loro di andare avanti nei tempi più duri, animando un attesissimo grande evento, che sta per tornare dopo due anni di stop: “Taste of Roma”. La kermesse enogastronomica, in programma dal 6 al 10 luglio prossimi nella nuova location del Foro Italico, riparte anticipando di qualche mese il suo consueto appuntamento autunnale con la città. Come spiega Mauro Dorigo, general manager di Be.it Events,  società organizzatrice della manifestazione, «la cucina è convivialità, è piacere, soprattutto dello stare insieme. Questa è la chiave dell’evento Taste of Roma».

Il cibo, è vero, ci ha fatto compagnia durante l’emergenza sanitaria, tanto che gli italiani hanno riscoperto il gusto di mangiare bene a casa. Molti di loro si sono ritrovati a coltivare la passione dei fornelli, improvvisandosi panettieri, pasticceri o chef. Ma oggi, che è possibile ritornare a stare insieme all’insegna del mangiare bene, l’occasione è davvero ghiotta, e non solo per il concentrato di prelibatezze che si riverseranno attorno alla grande sfera che precede la Tribuna Tevere dello stadio Olimpico. Con parcheggio riservato (che non è poco a Roma) e un prezzo “pop”, considerando l’eccellenza dell’offerta enogastronomica di Taste of Roma, dieci cucine di altissimo livello attenderanno i foodies capitolini e non solo ogni sera.

Di queste, otto “fornelli” di ristoranti e rispettivi chef saranno presenti ogni giorno: dagli stellati Idylio di Francesco Apreda, La Pergola di Heinz Beck fino ad Acquolina di Daniele Lippi, proseguendo con molti nomi d’avanguardia come Aede con Fabrizio Cervellieri, Campocori Hotel Chapter con Alessandro Pietropaoli, Carter Oblio con Ciro Cucciniello, Adelaide dell’hotel Vilon Roma con Gabriele Muro e Acquasanta con Enrico Camponeschi. Due postazioni a rotazione per ogni serata, invece, saranno riservate agli stellati Riccardo di Giacinto di All’Oro, Giuseppe di Iorio di Aroma Restaurant, Angelo Troiani del Convivio Troiani e, ancora, ad Andrea Fusco di Taki Off, a Stefano Marzetti di Mirabelle e a Yamamoto Eiji di Sushisen, per finire con Sara Scarsella di Sintesi, Mirko Di Mattia di Livello 1, Daniele Roppo de Il Marchese e Alessandro Borgo di Giulia Restaurant.

Saranno tutti loro a dimostrare che la ristorazione della Capitale non si è fermata, nonostante tutto. Anzi, è in continua evoluzione e riserva, per Taste of Roma 2022, tante sorprese. Chef Angelo Troiani ne è certo. Lui che come Apreda le edizioni di Taste of Roma le ha fatte tutte, lo spiega chiaramente a margine della conferenza stampa di presentazione della manifestazione: «Ho una grande curiosità, lo immagino un Taste diverso. Siamo tutti un po’ cambiati, c’è la voglia di vedere come andrà a finire». Alessandro Pietropaoli di Campocori invece era al Taste nel 2010, “dietro” a un grande chef come Heinz Beck de La Pergola, il ristorante romano tre Stelle Michelin. Oggi, Alessandro, torna per rappresentare la sua filosofia culinaria da protagonista, come gli altri nomi del panorama gastronomico della città, chiamati tutti a eseguire un proprio menu di quattro ricette.

Una missione che avvicina ai romani il “gotha” della cucina capitolina.

«Un impegno e un sacrificio dovuti per una manifestazione meravigliosa – afferma Beck nello spiegare il suo coinvolgimento – Vedo sempre tanta gente contenta a Taste, perché nel suo spirito c’è lo stare vicino ai romani, anche a quelli che non possono venire nei nostri ristoranti, per i pochi posti a sedere e i prezzi non per tutti. Qui ogni persona può degustare i nostri piatti e scattare con noi delle foto ricordo», conclude lo chef vanto della Capitale, di grande esperienza e insolita grazia. E allora, arriva il plauso dalle istituzioni, nella persona di Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma capitale: «La nostra città ha una vocazione millenaria ai grandi eventi, una vocazione sana che porta occupazione e turismo di qualità. Il Food è uno dei fattori fondamentali che fanno preferire Roma come meta di vacanza rispetto alle altre città. Grazie a tutti gli chef di Roma, perché ci stanno aiutando a restituire alla capitale la centralità che merita».

Presenti anche stavolta, come da tradizione, l’enoteca Trimani, al Taste dal 2012, per abbinare alle ricette creative degli chef tre carte di vini per un totale di cento etichette. Con Trimani ma per la prima volta, esce dallo storico negozio di via Ripetta Buccone per presentare la sua proposta enologica. Nel corso della cinque giorni spazio anche alla Molinari Vip Lounge per i cocktail e al Baileys Light Garden, un dehors colorato e giocoso dove sarà possibile scoprire in anteprima una nuova versione della famosa crema al whisky irlandese. Non mancheranno infine i talk di Taste Hub, gli spunti e le ricette sulle colazioni o sulle merende più salutari e gustose di Zespri Kiwi e lo spazio per il progetto “In cucina da me” by Miele, dove gli chef si toglieranno la giacca da professionista per mettere quella del nonno, del papà, dell’amico, e svelare ai romani cosa cucinano quando stanno a casa in famiglia (Taste of Roma, dal 6 al 10 luglio 2022; ingressi a partire da 16 euro; sito: www.tasteofroma.it). 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Giugno 2022, 19:50
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