Coronavirus, l'Abruzzo pronto ad accogliere i pazienti di altre regioni
di Stefano Dascoli
Marsilio ha anche detto che l’Abruzzo sta utilizzando questa “finestra” più tranquilla rispetto ad altre zone d’Italia per tentare di attrezzarsi meglio, fermo restando che al massimo si potranno raddoppiare i posti letto, che quelli di Terapia intensiva sono 80, che c’è preoccupazione soprattutto per gli studenti fuorisede che potrebbero rientrare dal Nord complice la sospensione della didattica. Per questo ha chiesto misure straordinarie al governo.
La Regione ha dato informazione ieri di aver attivato la prevista Unità di crisi per l’emergenza: il responsabile è Silvio Liberatore, dirigente del Servizio Emergenza e Protezione civile. Accanto avrà specifiche figure professionali individuate tra i dipendenti regionali, coordinate dalla stessa Protezione civile e dal Dipartimento Sanità della Regione. Una «cabina di unità politica» è invece la richiesta avanzata dal Pd, per bocca di Michele Fina e Silvio Paolucci.
Ieri Marsilio e l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, hanno incontrato il referente regionale sanitario Alberto Albani, i direttori generali delle Asl e i delegati delle aziende sanitari. Al centro del vertice la necessità di implementare le capacità degli ospedali e di istituire percorsi dedicati per accogliere e ricoverare in sicurezza pazienti contagiati. Lunedì si riunirà il comitato ristretto dei sindaci della provincia dell'Aquila, convocato dal sindaco e presidente dell'organo, Pierluigi Biondi. La Regione, intanto, ha attivato alcune misure straordinarie per contenere la diffusione del coronavirus e assicurare la continuità dei servizi, attraverso flessibilità e lavoro a distanza. Ne ha dato notizia l’assessore Guido Liris.
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Marzo 2020, 09:14
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