Lo scorso agosto sarebbe stato lui stesso a presentarsi dalle forze dell’ordine per denunciare le armi illegali che gli erano state consegnate in custodia e a quel punto sequestrate. Lo ha raccontato davanti al gip Marco Procaccini in fase di interrogatorio di garanzia il 39enne di Giulianova, Stefano Brecciarolla (difeso dall’avvocato Filippo Torretta), che qualche giorno fa è stato arrestato e condotto nel carcere di Castrogno su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla pm Greta Aloisi.
Davanti al giudice, che ha già convalidato la misura, avrebbe pure raccontato di essersi rivolto alle forze dell’ordine anche una seconda volta, lo scorso febbraio, sempre per lo stesso motivo, sostenendo, in pratica, di aver svolto solo un ruolo secondario in tutta questa vicenda, ossia quello di custode delle armi. Eppure al momento lui è l’unico indagato in questa inchiesta, accusato del reato di fabbricazione illegale di armi da fuoco, perché secondo le indagini del Gico della guardia di finanza dell’Aquila, che a partire proprio dallo scorso agosto hanno iniziato a tenerlo sotto controllo, le pistole modificate sarebbero state rese operative proprio grazie all’abilità del 39enne giuliese.
In totale nel suo laboratorio scoperto a Giulianova ne sono state sequestrate nove di armi, svariato munizionamento e la relativa attrezzatura utilizzata per modificare e pulire le pistole.
Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Aprile 2024, 07:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA