Riciclaggio, impennata di operazioni nel Viterbese. L'attenzione sulla criminalità organizzata

Riciclaggio, impennata di operazioni nel Viterbese. L'attenzione sulla criminalità organizzata

L'ultimo report sull'antiriciclaggio pubblicato dall'Ufficio informazione finanziaria della Banca d'Italia accende un faro anche sul Viterbese. Perché conferma «che a Roma si evidenzia il maggiore trend di crescita in Italia di operazioni finanziarie sospette». Ma nella ricerca anche il dato relativo a Viterbo e provincia desta non poca attenzione.

Se nel primo semestre del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, a livello nazionale si è passati da 52.967 operazioni finanziarie a 70.157, nella Tuscia si è passati da 108 a 180 movimenti (oltre l'80% di incremento). Una crescita, pur nella dimensione ridotta nel valore assoluto, che suona come una sirena d'allarme.
Tra le regioni il Lazio occupa la seconda posizione dopo la Lombardia, con un aumento del 30% passando da 6.755 a 8.840 operazioni sospette segnalate.

Un aumento che ha interessato tutte le province della regione. Nella capitale si sono registrate 7.765 operazioni sospette rispetto alle 5.989 segnalate nello stesso periodo del 2020 (aumento del 29%) mentre a Latina si è passati da 347 operazioni finanziarie sospette a 452; a Frosinone da 247 a 335; a Rieti da 64 a 108.

«Le operazioni finanziarie sospette spiega Gianpiero Cioffredi presidente dell'Osservatorio regionale per la sicurezza e legalità - riguardano principalmente le attività di riciclaggio connesse alla criminalità organizzata, alla corruzione e all'evasione fiscale, fenomeni di frequente intrecciati fra loro.

Questi dati ci indicano un processo in atto di un gigantesco reinvestimento di denaro delle mafie nel sistema produttivo romano e laziale».

Del resto le attività investigative confermano come le organizzazioni criminali di tipo mafioso «abbiano negli ultimi anni implementato le loro reti e capacità relazionali con i colletti bianchi e amministratori pubblici - aggiunge Cioffredi - sostituendo l'uso della violenza con linee d'azione di silente infiltrazione. Le mafie scelgono di investire i capitali di provenienza illecita a Roma e nel Lazio, in quanto la vastità del territorio e la presenza di tanti esercizi commerciali, attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione, immobili di pregio consentono di mimetizzare gli investimenti».

La penetrazione nel tessuto economico e imprenditoriale del territorio risulta così evidente.
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Ottobre 2021, 14:46
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