“C’è il dileggio verso i ragazzi meno dotati oppure di nazionalità non italiana, o ancora che assumono atteggiamenti diversi da quelli codificati dal gruppo di maggioranza. Si tratta di episodi marginali, è vero. Ma capitano ancora. E succede che i genitori dei ragazzi vittime di queste forme di violenza si rivolgano a noi per denunciare e chiedere aiuto”.
“Che cosa è importante per me”, il concorso del Messaggero. La preside: «Gli studenti ci stupiranno»
A parlare è Luca Damiani, dirigente scolastico dell’istituto tecnico tecnologico Da Vinci di Viterbo e del liceo scientifico Ruffini di Viterbo. Al momento, sono oltre 2.000 gli studenti e le studentesse che frequentano le aule delle due scuole superiori. Un osservatorio privilegiato sul mondo adolescenziale e su come le tematiche del premio letterario “Che cosa è importante per me”, indetto dal Messaggero, vengano vissute quotidianamente tra i banchi. Il concorso letterario è rivolto ai ragazzi del Lazio tra i 14 e i 19 anni, invitati a inviare un elaborato in cui diano voce alle proprie idee, in memoria di Willy Monteiro Duarte e di Emanuele Morganti, giovani come loro le cui vite sono state spezzate dalla ferocia del branco.
Il presupposto per Damiani deve essere chiaro: “Negli anni è cresciuta in maniera esponenziale la sensibilità dei ragazzi nei confronti delle tematiche del bullismo e della violenza.
“Si parla di questi argomenti anche perché viene data maggiore visibilità ai fenomeni della società, veicolati dai mass media. Ma è cambiato soprattutto l’approccio culturale a simili temi, grazie alle tante iniziative che nei diversi istituti – ricorda il professore – si sono susseguite negli ultimi anni”. Iniziative che la didattica a distanza ha fatto finire in cantina.
“Su questo terreno, l’iniziativa del Messaggero – commenta Damiani – rappresenta un progetto di spessore per ragionare insieme ai nostri ragazzi sulla tolleranza, sull’inclusione, sul rispetto. Il lavoro che docenti e dirigenti hanno avviato per alzare l’attenzione sui fenomeni di violenza allo scopo di generare una coscienza e una consapevolezza comuni tra i giovani in grado di fungere da argine, con il premio letterario troverà una rinnovata linfa”, prosegue. Damiani illustrerà il progetto ad alunni e docenti, promuovendolo anche nelle assemblee di classe e di istituto che si svolgono online.
I testi dovranno essere inviati all’indirizzo concorso-letterario@ilmessaggero.it entro il 20 di ogni mese. In palio un tablet, l'abbonamento al quotidiano digitale e la possibilità di vedersi pubblicato l'elaborato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Dicembre 2020, 11:32
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