Dovesse comprare un'automobile nuova, Claudio Descalzi, a.d. dell'Eni, e dovendo scegliere tra diesel e benzina, cosa farebbe? Descalzi aggira la domanda così, con una battuta, mentre si trova a una iniziativa a Expo, all'incontro 'Expo chiama Africa: riflessioni sul continente del futuro': "Forse la comprerei elettrica", risponde. Il manager, intervenuto oggi all'Expo all'incontro, con Romano Prodi, sulla possibile scomparsa dei motori a diesel dopo lo scandalo Volkswagen, è cauto: "E' troppo presto per tirare delle conclusioni, sono processi lunghi, sono tantissimi veicoli e sono posti di lavoro. Ci sono anche progetti e investimenti, bisogna essere cauti e ragionevoli". Secondo il manager "il problema non è il diesel, ma la capacità di ridurre le emissioni. Quindi ora non si può dire che il diesel scomparirà. Per dare un altro lato alla prospettiva di osservazione, l'Europa raffina più benzina, mentre il diesel lo importiamo. Credo che succederà molto poco al diesel, ma se dovesse succedere darà una mano alla raffinazione europea". Entrando nei dettagli Descalzi aggiunge: "A livello di industria noi produciamo in Europa circa 90 milioni di tonnellate di prodotti in eccesso rispetto alla domanda, quindi è chiaro che la raffinazione europea ha sofferto, adesso un po' meno, ma è destinata a soffrire, un cambio di mix potrebbe aiutare" conclude, ricordando che il diesel in 15-18 anni è passato dal 14 al 41% delle motorizzazioni vendute in Europa.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Settembre 2016, 11:45
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