La vigilessa di Perugia, Dalma Migliorati, denuncia l'ex: «Le mie foto intime su Onlyfans per vendetta». Le accuse e il processo

Sotto accusa Pier Luigi Casale, attualmente comandante vigili urbani di Cellole (in provincia di Caserta)

La vigilessa di Perugia denuncia l'ex: «Le mie foto intime su Onlyfans per vendetta». Le accuse e il processo

di Egle Priolo

PERUGIA - L'auto bruciata, mesi di stalking, i suoi social violati e addirittura le sue foto intime finite su Onlyfans. Per denigrarla e farle perdere il lavoro. «Per vendetta», dice la vittima. Che di tutto questo accusa il suo ex compagno, con l'aggravante che entrambi portano una divisa. È questa infatti la storia di Dalma Migliorati, agente di polizia locale in un comune umbro, e di Pier Luigi Casale, attualmente comandante vigili urbani di Cellole (in provincia di Caserta), accusato di atti persecutori, danneggiamento seguito da incendio e accesso abusivo a sistemi informatici. Il caso è esploso, in tutti i sensi, nella notte del 12 marzo del 2023, quando tre auto vanno a fuoco in un parcheggio di Ripa. È chiaro sia un incendio doloso e le indagini dei carabinieri portano al 47enne. È lui, secondo gli investigatori e gli inquirenti anche in base all'analisi delle celle telefoniche, ad aver incendiato le tre auto: l'obiettivo era solo quella della ex, ma poi le fiamme hanno raggiunto le due parcheggiate a fianco. Da qui, emerge una storia che racconta di continui tentativi di avvicinamento, di messaggi e di dispetti che per il pm Giampaolo Mocetti significano stalking. Reati per cui di solito si tutela prima di tutto la vittima, a maggior ragione se con un ruolo “pubblico” come Migliorati. Ma è lei stessa che ha deciso di esporsi, raccontando il suo inferno anche davanti alle telecamere di Farwest su Rai3. Dove ha ripercorso la fine di una storia d'amore e l'inizio di un incubo, con il processo a carico di Casale ancora in corso. Con tanto di braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento imposti al comandante, che da quelle accuse si è sempre difeso dichiarandosi innocente.

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Migliorati, infatti, nella sua denuncia diventata processo con rito abbreviato ha parlato di quel rapporto iniziato a Foligno, proseguito a Cellole e interrotto a Perugia quando la vigilessa ha «iniziato a riscontrare una serie di atteggiamenti iracondi e una gelosia eccessiva», atteggiamenti «diventati sempre più indagatori tanto da farmi sentire controllata».

Un comportamento tale da convincerla «a non lasciarlo, sia per compagnia sia per un misto tra timore e mancanza di chiarezza per tenere la situazione tranquilla onde evitare possibili ripercussioni». La donna, assistita ora dall'avvocato Luca Valigi, ha spiegato ai carabinieri come il suo ex sia anche entrato in casa quando lei era assente per impossessarsi di numeri e password dei social network, per poterla controllare anche online. E per creare a suo nome, ha scoperto dopo, un profilo sul sito “di intrattenimento” con le sue immagini private. Eventi che il 47enne, difeso dagli avvocati Fiorentina Orefice e Giuseppe Stellato, spiega proprio diversamente. Racconta di viaggi pagati da lui, di lavori nella casa della donna che lui ha finanziato, di prestiti e di regali, per un totale di 20mila euro che alla fine del rapporto lui avrebbe voluto riottenere. Ma quando, entrato in casa da solo, ha visto sul computer della donna chat con altri uomini i due hanno litigato. «Io ho voluto interrompere il rapporto con lei – ha spiegato l'uomo al gip Angela Avila – e le ho chiesto indietro i soldi che le avevo prestato. Lei mi ha minacciato di denunciarmi per atti persecutori se le avessi chiesto i soldi». E anche davanti alle telecamere il comandante si è detto innocente, rimandando al mittente qualsiasi accusa o ricostruzione diversa. E martedì 23 aprile si torna in aula, con Migliorati pronta invece a ribadire la sua versione: al giudice il compito di capire quale sia quella giusta.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Aprile 2024, 08:40
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