Aldo Serena, il doppio ex, gioca la finale di Coppa Italia: «Juventus favorita, ma occhio al Milan»

Aldo Serena, il doppio ex, gioca la finale di Coppa Italia: «Juventus favorita, ma occhio al Milan»

di Marco Zorzo
Sotto due bandiere. Aldo Serena è un altro che conosce a memoria la Milano-Torino. Anzi, è stato l’unico ad aver giocato per tutte e quattro le squadre delle due metropoli del Nord. Ha vinto quattro scudetti (due col Milan, uno con la Juve e un altro, quello dell’Inter trapattoniana dei record). L’ex attaccante, 57 anni, è un apprezzato commentatore sportivo tecnico (di Mediaset). Nessuno meglio di lui può presentare la sfida finale di Coppa Italia, in programma domani sera all’Olimpico.
Serena, come finisce Juve-Milan?
«Eh, ovviamente la Juve è la favorita».
Percentuali?
«Allegri ha il 60% di aggiudicarsi la quarta Coppa Italia consecutiva, il restante 40% a Gattuso».
Una Signora decisamente sfavillante...
«Sì, i bianconeri viaggiano leggiadri sulle ali del quarto scudetto di fila. Già, leggeri e felici. La notte beffa-incubo di Madrid è completamente dimenticata».
Insomma, il Milan non avrà scampo?
«Calma. I rossoneri hanno delle qualità per mettere in difficoltà la Juve».
Ovvero?
«Beh, mi viene in mente Calhanoglu. Che ultimamente sta tirando fuori dal cilindro giocate e gol di primissima qualità. Ma pure lo stesso Suso, che ha caratteristiche importanti».
E dei bianconeri cosa dire? Su chi Serena punterebbe?
«Facile: Douglas Costa. Semplicemente devastante. Nelle ultime settimane sembra imprendibile per gli avversari, che salta sistematicamente come dei birilli. È in una grande condizione psico-fisica. Come quasi tutta la Juve, tra l’altro».
Gattuso cosa si può inventare per arginare i bianconeri?
«Il suo principio è: uno per tutti, tutti per uno. Se il Milan saprà tenere i ritmi alti, con pressing efficace, soprattutto nella zona nevralgica, allora la Juve potrà avere delle difficoltà. E non poche. Ripeto, le qualità tecniche dei rossoneri non si mettono in discussione, ma il gap con la squadra di Allegri è ancora ampio».
Allegri resterà alla guida della Juve anche l’anno prossimo?
«Sta completando un percorso fantastico: quattro anni di vittorie in Italia, due finali di Champions. E poche settimane fa sappiamo tutto com’è andata al Bernabeu col Real...».
Sì, però resterà in bianconero?
«Sinceramente non lo so. Però la dirigenza vorrebbe che restasse. D’altronde, si contano sulle dita di una mano gli allenatori che hanno detto addio alla Signora. Ne ricordo solo due: Trapattoni e Conte».
Torniamo al Diavolo: cosa serve a Gattuso per far tornare grande il Milan?
«Un centravanti alla Dzeko, che sia anche leader non solo in campo. E poi speriamo che Conti torni quello dell’Atalanta, prima dei due gravi infortuni che ha patito quest’anno. E se resta anche Suso, è tutto oro colato»
E Donnarumma?
«Gigio è unico, ma se hanno preso Reina, un grande, significa che il destino del portierone è lontano dal Milan».
E Dybala resterà alla Juve?
«Uno dei loro motti è sempre stato: tutti utili, nessuno indispensabile». Più chiaro di così.

Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Maggio 2018, 06:00

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