Si è rivolto così, oggi, al giudice Silvia Bersano Begey, in tribunale a Torino, Conrado Bryan H., 37 anni, l'ultrà juventino arrestato ieri insieme a tre compagni dalla polizia per l'aggressione in un'area di servizio della A26 Genova-Gravellona, nell'alessandrino. L'uomo ha rivendicato il possesso delle pistole trovate sull'auto spiegando che vende i biglietti per le partite (e fra l'altro, secondo l'accusa, offre documenti falsi a chi ne ha bisogno per entrare allo stadio) e deve «proteggere» il ricavato.
«Mi chiamano 'lo squalo' - ha anche detto l'ultrà - perche' non abbandono mai nessuno sul campo». Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere solo nei suoi confronti, liberando gli altri indagati. Poi, come richiesto dal pm Cesare Parodi, ha stabilito che gli atti vengano trasmessi a La Spezia per ragioni di competenza territoriale: il viaggio per Torino era cominciato in Liguria.
L'ultrà juventino e il sasso lanciato sul bus dei tifosi viola Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 15 dicembre 2015
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Dicembre 2015, 10:20
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