La Roma risponde alla Juve: 2-0 all'esordio.
De Rossi: "Siamo forti, non ci nascondiamo"

Roma facile, 2-0 alla Fiorentina: gol di Nainggolan e Gervinho
ROMA - La Juve vince anche senza Conte, la Roma risponde con una partenza sprint contro la Fiorentina. I tifosi giallorossi possono stare tranquilli dopo le paure del precampionato, la squadra di Garcia la stessa dell'anno scorso, se possibile con pi qualit e personalit.



Ne fa le spese la Fiorentina sconfitta più di quanto non dica il risultato (2-0), anche se orfana - è bene dirlo - di pezzi da novanta del calibro di Rossi e Cuadrado. E anche se a tratti il calo della Roma ha dato la sensazione di un possibile pareggio.



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Vincenzo Montella scende a Roma sperando di sfatare il tabù contro i suoi ex compagni che parla di cinque sconfitte e due pareggi (ai tempi del Catania): forse memore di queste statistiche si affida a un 4-3-1-2 che all'occorrenza si trasforma in un più accorto 3-5-2 con Vargas e Borja Valero a coprire le fasce. In campo, nell'undici iniziale viola solo stranieri (Aquilani entra solo a metà ripresa), non il massimo per il neo ct Antonio Conte (in tribuna accanto al presidente del Coni Malagò), sceso nella capitale per visionare De Rossi, Astori e Florenzi (per Destro 90' in panchina). Garcia non cambia invece di una virgola, con il collaudato 4-3-3 dello scorso anno anche se gli interpreti sono stasera diversi: dentro lo sprinter Iturbe in luogo del più accorto Florenzi o dell'ex Ljaijc che entrano solo nella ripresa.



La Roma è stata brava soprattutto nel non avere fretta, il primo tiro in porto arriva, è vero, dopo una ventina di minuti ma sono sempre i giallorossi a tenere palla (il 66% a fine I tempo, 59% a fine match), lasciando poi alle 'freccè Gervinho (devastante) e Iturbe e al sempiterno Totti (stasera per lui 632/o match, raggiunto Vierchwood al 5/o posto all time) il compito di inventare. La Fiorentina sembra tenere, tutta racchiusa nei suoi 35-40 metri ma una punizione di Iturbe al 25', che segna l'esordio dello spray arbitrale all'Olimpico, diventa lo spartiacque di una partita che improvvisamente si accende. Così tre minuti dopo arriva il gran gol di Nainggolan, autore di una prova da 8 in pagella, che regala i primi sorrisi all'Olimpico giallorosso. Ruba palla a centrocampo (su errore di Brillante), s'invola verso l'area e serve Gervihno che calcia addosso a Neto che però riscodella la palla per il tap in del 'ninjà.



Il gol non produce alcun effetto sui viola, molli, impacciati e lontanissimi parenti della bella squadra che aveva impressionato in precampionato: forse Montella sbaglia qualcosa nella tattica attendista che contro i palleggiatori della Roma alla lunga può risultare letale ma certo Gomez e Babacar non l'aiutano. Pesano e tanto, nella formazione viola, gli illustri assenti ma non sono alibi che possono reggere nell'arco dei 90'. La scossa arriva solo dopo un'ora di gioco balbettante e ma ci pensa De Sanctis a sventare ogni minaccia. Nelle file giallorosse buon esordio di Manolas, ma è la grande determinazione e intensità ad aver fatto la differenza stasera.



Nella ripresa il canovaccio non cambia con Gervinho che sale in cattedra con le sue consuete ripartenze che accendono il cuore dei 45mila innamorati. Tra il 12' e il 15' ubriaca i frastornati difensori viola tirando immancabilmente addosso a Neto. Alle corde, i viola hanno un sussulto di orgoglio e in 10 minuti confezionano occasioni che potrebbero valere il pareggio ma il 38enne De Sanctis è una saracinesca: prima accompagna all'incrocio dei pali una punizione di Ilicic poi si supera a tu per tu con Babacar. Un pò pochino per la squadra viola se vuole cullare sogni di gloria, forse con il solo torto di essere arrivata incompleta all'Olimpico. All'ultimo secondo del recupero il gol a porta vuota di Gervinho che fa più rotondo il risultato.



Forse aveva ragione Garcia alla vigilia quando ha detto che i suoi ragazzi «non vedevano l'ora» di cominciare a giocare sul serio. I viola decidono di affrontare i giallorossi aggredendoli molto alti, salvo rinculare immediatamente dietro la linea della palla non appena la Roma riesce a prendere campo. I giallorossi nella fase iniziale del match non riescono a prendere campo proprio per l'efficacia del pressing operato dai fiorentini che complicano il palleggio iniziale di De Rossi e dei 4 della linea difensiva, tanto che non ci sono giocate significative sul fronte offensivo prima del gol che sblocca la gara. La Fiorentina è molto brava anche nel chiudersi e togliere completamente la profondità ai giallorossi, denotando



Con il gioco che ristagna a centrocampo, e con le due squadre che raramente riescono a crearsi pericoli reciproci, entra in gioco una delle caratteristiche della Roma garciana: le ripartenze. È su questo fondamentale tattico che i giallorossi sbloccano la gara e pervengono al raddoppio ad inizio ripresa, rischiando esclusivamente su palle inattive al cospetto di un Cagliari che, una volta in svantaggio, finisce per uscire gradualmente dalla partita in virtù di un grandissimo e quanto mai opportuno possesso palla attraverso il quale la Roma addormenta definitivamente la gara.




DE ROSSI: SIAMO FORTI «Siamo forti e non ci nascondiamo. L'esultanza a fine gara? Era da tanto tempo che non giocavamo all'Olimpico ed è stato giusto salutare i tifosi a fine gara». È il commento 'a caldò di Daniele De Rossi, dai microfoni di Sky, al termine di Roma-Fiorentina. «Un pizzico di calo alla fine penso sia normale perchè sono le prime partite - dice ancora 'capitan Futurò -. La Fiorentina, poi, è una delle squadre più propositive e nessuno riuscirà a non concedere nulla a loro. De Sanctis? è stato bravissimo».



E adesso a Roma già si sogna in grande: «siamo all'inizio, noi partiamo per dare fastidio alla Juve - commenta De Rossi -. Ma occhio anche a Milan, Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina, che se la giocheranno fino in fondo. Io uno dei leader della Nazionale di Conte? Sono rimasto molto colpito dall'incontro che abbiamo avuto, e sono curioso di vedere come comincia questo nuovo corso. Bisogna lavorare come abbiamo sempre fatto, mettendosi a disposizione».



Interessante anche l'analisi che, poco dopo, De Rossi fa dai microfoni del canale televisivo societario: «quest'anno per la prima volta dico che possiamo puntare allo scudetto - spiega - ma puntarci è diverso dal farlo sembrare facilissimo. Da quello che sento, sembra che l'Inter sia scarsa e che la Juve senza Conte sia una squadra di brocchi. La Lazio, inoltre, la prendiamo in giro ma ha fatto una bella squadra».



IL TABELLINO

Roma-Fiorentina 2-0 (1-0)

ROMA (4-3-3): De Sanctis, Torosidis, Manolas (22' st Keita), Astori, Cole, Pjanic, De Rossi, Nainggolan, Iturbe (31' st Ljaijc), Totti (25' st Florenzi), Gervinho. (1 Lobont, 28 Skorupski, 11 Romagnoli, 50 Somma, 82 Emanuelson, 20 Keita, 48 Ucan, 32 Paredes, 9 Borriello, 22 Destro). All.: Garcia



FIORENTINA (3-5-2): Neto, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Alonso, Brillante (35' pt Ilicic), Pizarro, Borja Valero, Vargas (27' st Aquilani), Gomez, Babacar (18' st Joaquin). (12 Tatarusanu, 21 Lupatelli, 19 Basanta, 55 Hegazi, 23 Pasqual, 32 Lazzari, 29 Bernardeschi). All. Montella 5.5

Arbitro: Guida di Torre Annunziata 6

Reti: nel pt 28' Nainggolan, nel st 48' Gervinho

Recupero: 1' e 3'

Angoli: 2-0 per la Roma

Ammoniti: Savic, Alonso, Aquilani, Torosidis e Astori per gioco falloso, Totti e Gonzalo Rodriguez per proteste, Cole per comportamento non regolamentare

Spettatori: 44.353

*** I GOL: - 28': Brillante perde palla a centrocampo, intercettata da Nainggolan che s'invola in area e lancia Gervinho che tira addosso a Neto, sulla respinta del portiere è di nuovo il centrocampista belga a ribattere al volo in rete.

- 47' st: azione di contropiede, Pjanic serve Naingollan che dà in profondità per Gervinho che entra in area, salta Neto e deposita a porta vuota.



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Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Agosto 2014, 12:15