Tifosi “sospesi”: abbonamenti congelati, i rimborsi diventano un rebus

Tifosi “sospesi”: abbonamenti congelati, i rimborsi diventano un rebus

di Stefano Carina
Oltre al danno la beffa. Per un mondo del calcio che sta cercando di rimettersi in moto, c’è una fetta importante dell’ingranaggio che rischia di restare a guardare (rigorosamente fuori dagli impianti) perdendoci anche i soldi. Si tratta dei tifosi. In serie A, dieci club (Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese) nelle rispettive condizioni di vendita e utilizzo degli abbonamenti non prevedono il risarcimento delle gare non fruite dal proprietario della tessera. Nello specifico, per la Roma si legge che « (...) il titolare non ha diritto al rimborso, neanche parziale dell’abbonamento, salvo non derivi da responsabilità diretta di As Roma». Tradotto: per le restanti 6 gare di questa stagione all’Olimpico (Sampdoria, Udinese, Parma, Verona, Inter e Fiorentina) da disputare a porte chiuse, la società non è tenuta all’indennizzo.

INCOGNITE
Questo non vuol dire che il club non stia pensando a un modo alternativo per venire incontro ai 21.775 abbonati che hanno fatto incassare, già a fine agosto, oltre 11 milioni. Escludendo la via del rimborso (anche perché è già stata pagata l’iva su quei guadagni), la strada immaginata è (era?) quella di un voucher per le partite mancanti da utilizzare nel prossimo abbonamento. Una sorta di sconto da applicare alla prossima tessera. E qui sorge il problema legato al quando e al se verranno emesse. Perché lo scenario che si va profilando per la stagione 2020-21 è quello di un’annata calcistica senza abbonati. Il motivo è semplice: in attesa del vaccino - per evitare ricadute - le misure precauzionali e di contrasto alla diffusione del contagio del Corona virus continueranno a prevedere il rispetto della distanza sociale. Come fare a garantirla all’interno di uno stadio? E soprattutto - si domandano a Trigoria - chi deve farla rispettare, gli steward? Dubbi che resterebbero anche se prima o poi gli organi competenti dovessero disporre la fine delle ‘porte chiuse’ e dare il via libera alla vendita dei biglietti (in quel caso probabile l’istituzione di pacchetti ad hoc). Esempio chiarificatore: la Curva Sud ha una capienza di 7500 posti. Considerando una persona ogni tre seggiolini (prima ipotesi al vaglio), la capienza si ridurrebbe a 2500. Ma se poi dovessero essere inclusi gli steward, ecco che i conti faticherebbero a tornare. Un danno per la passione del tifoso ma anche per le casse dei club. Restando alla Roma, la perdita tra abbonati e biglietti per le singole partite tra campionato e coppe, sarebbe almeno di una trentina di milioni.

MALAGÒ
Incognite che motivano ancor di più lo stallo nel quale è piombata la trattativa tra Friedkin e Pallotta: «Ognuno di noi aveva in mente qualcosa - ha spiegato ieri il presidente del Coni Malagò all’Adnkronos - ma ora lo deve rivisitare sulla base di quello che succede. Presumo che questo valga anche per dei soggetti che trattavano l’acquisto di una società di calcio». Difficile spiegarlo meglio.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Aprile 2020, 09:30

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