Caos Parma: la squadra concede altro tempo
a Manenti, ma la Procura chiede il fallimento

Caos Parma: la squadra concede altro tempo a Manenti, ma la Procura chiede il fallimento

di Marco Zorzo
MILANO - Di certo a Collecchio, quartier generale del Parma, ieri è arrivato l'ufficiale giudiziario per pignorare tre furgoni (Fiat Ducato) e una 147 Alfa Romeo, intestati alla società gialloblù. Ma dei bonifici assicurati dal presidente Giampietro Manenti, andato di persona in Slovenia (?) nemmeno l'ombra. Intanto in classifica il Parma avrà un'altra penalizzazione, - 5: due punti per l'insolvenza di novembre e altri tre per la recidiva.





Eppure Alessandro Lucarelli e Massimo Gobbi, ovvero i senatori rimasti fedeli a Roberto Donadoni, danno ancora credito al neo patron. Nessuna messa in mora. Questo hanno deciso all'unanimità i giocatori, dopo anche il colloquio avuto con Damiano Tommasi, presidente Aic, al termine dell'allenamento pomeridiano. Così capita Lucarelli: «Diamo ancora qualche giorno al presidente. Abbiamo l'interesse che la cosa si sistemi. Ho parlato con patron Manenti: ci ha assicurato che gli stipendi sono praticamente in arrivo. D'altronde, abbiamo aspettato tanto: ancora qualche giorno d'attesa non farà differenza. Sono fiducioso, spero di non sbagliarmi».



Sulla stesse lunghezza d'onda il vice Gobbi: «Nessun ultimatum, aspettiamo e valuteremo. Il nuovo presidente ci ha assicurato che i soldi sono in arrivo. La regolarità del campionato? Beh, noi in campo andiamo sempre per onorare la maglia, con il massimo impegno. Altro che serie A falsata...».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Febbraio 2015, 09:40

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