Milan, le vittorie aiutano il morale: l'obiettivo
Europa League appare meno lontano

Milan, le vittorie aiutano il morale: l'obiettivo ​Europa League appare meno lontano

di Luca Uccello
MILANO - Il Milan e l'Europa (League). Mai senza. Forse nemmeno in questa disastrosa stagione. Dall'altra parte l'atmosfera migliorata, le vittorie aiutano sicuramente. Ma non dite ad Adriano Galliani che con il suo ritorno al fianco della squadra il Milan tornato a vincere e avere un'idea di squadra. Basta con questa storia, non esiste. Merito degli acquisti di gennaio che stanno facendo bene: Honda e Taarabt stanno dando grande equilibrio al nostro centrocampo e anche Rami sta facendo bene, rivela Galliani.





Il cielo sopra Casa Milan è cambiato: «Quindici giorni fa sembrava tutto sbagliato, ma dopo 28 anni di esperienza, ho imparato che quando perdi pensi di perdere per sempre, mentre quando vinci credi di vincere sempre. Ma in realtà non è così, è la ciclicità dello sport. I risultati positivi fanno bene a tutti». Fanno bene anche a Clarence? «Se abbiamo scelto Seedorf è perché pensavamo fosse all'altezza». Questo forse è una piccola (e innocente, almeno per ora) bugia. Quella non si può raccontare guardando la classifica: «L'Europa League? Dobbiamo andare avanti, cerchiamo di vincere le prossime due partite in casa e poi ne parleremo. E il sabato Santo decideremo quali saranno gli obiettivi del Milan».



Catania e Livorno, a San Siro due sfida sulla carta facili. «Dopo 3 vittorie consecutive vogliamo fare la quarta, ma il Catania ha una delle ultime possibilità per salvarsi e quindi venderà cara la pelle». Se su Taarabt la società rossonera non ha mai avuto dubbi, qualcuno invece c'era a favore di Keisuke Honda. «E' il miglior giocatore asiatico, bisogna avere pazienza, è un giocatore importante. Sono sicuro che con il tempo giustificherà la scelta di dargli il numero 10...». Non si parla ancora di mercato e nemmeno di accordi commeriali (Fly Emirates) e cessioni di quote della società. Per questo c'è l'amministratore delegato di riferimento «c'è Barbara che sta parlando con loro, quindi rivolgete a lei la domanda».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Aprile 2014, 10:44

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