Derby Lazio-Roma, Stefano Lovati: «La squadra di Sarri dovrà essere cinica e spietata. Spero che giochi Zaccagni e punto su Anderson: possono essere decisivi»

Derby Lazio-Roma, Stefano Lovati: «La squadra di Sarri dovrà essere cinica e spietata. Spero che giochi Zaccagni e punto su Anderson: possono essere decisivi»

di Enrico Sarzanini

Lazio-Roma, la Capitale si prepara all'atteso derby in programma domenica alle 18. Stadio Olimpico sold out in tribuna autorità tanti volti noti tra politici, attori e vip, non mancherà l'appuntamento Stefano Lovati, ex responsabile del settore medico della  Lazio e figlio di Bob storico portiere biancoceleste che nel 1958 conquistò la Coppa Italia, il primo trofeo nella storia del club.

Che derby si aspetta?

«Un derby che verrà giocato molto sulle energie nervose e sul carattere. La Lazio ha alti e bassi e può vincere e perdere con chiunque. Ci sono delle carenze a livello tecnico e caratteriale ma ha dimostrato di poter vincere anche con squadre molto forti. La Roma anche è un terno a lotto, se trova la giornata giusta è molto temibile grazie anche a giocatori del calibro di Lukaku e Dybala, secondo me finirà in parità perché le due squadre si equivalgono».

Derby che vale più per rilanciarsi in Champions...

«Io non vedo le romane da Champions ci sono Milan, Inter, Juventus e Napoli che sono le pretendenti per l'Europa che conta, la Lazio secondo me dovrebbe puntare verosimilmente per l'Europa League anche perché lo scorso anno nessuno si immaginava che la squadra arrivasse seconda. Partiamo indietro rispetto a quelle quattro se poi ci sarà l'opportunità punteremo alla Champions. In ogni caso vincere è importante anche per il morale».

Secondo lei perchè c'è stata questa involuzione nel rendimento della Lazio rispetto a un anno fa, la cessione di Milinkovic ha pesato così tanto?

«Lui era un giocatore cardine: al di là dei gol era uno che mandava in gol gli attaccanti, era un vero e proprio crack, una volta una spizzata, l'altra un colpo di tacco e ti mandava a fare gol Quest'anno vedo un buon centrocampo molto tecnico ma troppo leggerino, la in mezzo servirebbe qualcuno di peso».

Chi può decidere questo derby?

«Se devo fare un nome dico Zaccagni e spero che possa scendere in campo.

Su quella fascia ha fatto sempre soffrire i laterali e in particolare Mancini, e poi Anderson perché vedo le nostre fasce come punti di forza».

Cosa ne pensa delle critiche che alcuni tifosi hanno riservato ad Immobile?

«Le critiche fanno parte del mondo dei professionisti, non si poteva pensare che potesse ripetere gli ultimi campionati. Ha superato i 30 anni e con qualche acciacco di troppo è normale che il rendimento sia andato a decrescere, forse le aspettative devono essere riviste di anno in anno e per uno che fa di profondità, corsa e recuperi il suo punto di forza non è facile rendere al meglio però dobbiamo anche considerare che è un giocatore avanti con l'età».

Chi teme della Roma?

«Sicuramente Dybala e Lukaku, se girano possono fare davvero male, l'argentino può inventare una giocata in ogni momento, si tratta di un fuoriclasse. Confido nei nostri due centrali».

Suo padre è stato una parte della storia della Lazio e ancora oggi viene ricordato da tutti...

«Ho quotidianamente delle manifestazioni di affetto per papà che è stata una bandiera della Lazio ma anche per la sua presenza come uomo e devo dire che mi rende orgoglioso che anche i tifosi della Roma che lo hanno conosciuto ne parlino sempre bene, questo per me è un vanto».

Le manca l'ambiente Lazio?

«Riesco a seguirla meglio adesso perchè prima per me era un lavoro oggi invece è tornata ad essere una passione».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Novembre 2023, 16:28

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