Italia, fantasia al potere ma senza gol non si va da nessuna parte

Italia, fantasia al potere ma senza gol non si va da nessuna parte

di Alessandro Angeloni
dal nostro inviato
MILANO La fantasia è al potere, ma se non fai gol non vai da nessuna parte. La fantasia porta il nome di Verratti, di Jorginho di Barella, poi di Pellegrini, prima ancora di Bernardeschi. Calcio e tecnica. Calciatori tecnici, di qualità. E’ l’ app che sta consultando Roberto Mancini per trovare la via del gol. Che non arriva, non c’è niente da fare. Non è più un problema di gioco prevedibile o di non gioco, ma in questo preciso momento è più attribuibile alla (scarsa) vena degli interpreti: a San Siro è toccato a Immobile portarsi sulle spalle la responsabilità, ma anche Insigne non è stato da meno. Perché questi due grandi giocatori segnano tanto nei loro club e non con l’Italia? Succede, non sarebbe nemmeno la prima volta, accadeva a Giordano, a Pruzzo, allo stesso Mancini: profeti nelle proprie patrie, non nella patria delle patrie, la Nazionale. «Non è un problema da poco, quello del gol», ha detto il ct a fine partita. La mano non te la può dare Chiesa, che nella Fiorentina è un idolo ma di gol ne fa pochi. Servirebbe un Higuain, un Icardi, uno che di solito gioca tanto a gol e poco di squadra. Un Pippo Inzaghi, per intenderci. Ma se il gioco c’è il problema del gol non è da poco ma è risolvibile. Il contrario sarebbe stato più disastroso. E il fatto che ci sia il gioco è una bella notizia, pensando a un anno fa, a quella malinconica serata sempre di San Siro (Italia-Svezia), finita senza gioco, senza gol. E, ahinoi, senza il Mondiale. Questa Italia non ha le Final Four di Nations League ma - a quanto pare ha un futuro.  
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Novembre 2018, 23:43
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