Il Comitato tecnico scientifico dice: calma. Non è un no. Ma nemmeno un sì. Non si stappano ancora le bottiglie, come si era pensato l’altro ieri dopo l’apertura del governo. La Figc resta ancora con il fiato sospeso: gli stadi riaprono? Dopo l’ok politico, si torna al dubbio insinuato dagli scienziati. Schermaglie, assicurano dai corridoi di via Allegri. Una specie di dichiarazione dovuta perché la benedetta (maledetta) curva dei contagi non sta scendendo come dovrebbe. Roma, nella fattispecie lo stadio Olimpico, apre le porte all’Europeo (si parla del 25%) ma il Cts mette l’ultimo freno. E si ritorna al via. «Non è possibile», sostengono gli scienziati, confermare ad oggi che gli incontri dei prossimi Europei si potranno svolgere con la presenza del pubblico. Le porte non sono chiuse, il Cts ha dato piena «disponibilità» a rivedere la questione nelle prossime settimane, come già rimarcato martedì, sempre «alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna di vaccinazione in corso in Italia». Ma il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, tiene duro forte delle rassicurazioni del ministro Roberto Speranza. Ieri ha comunicato al presidente della Uefa, Aleksander Ceferin quanto riferitogli dal ministro della Salute. Chiaro che a questo andrà aggiunta una postilla, così come fatto anche dalla stessa Danimarca: comanda la curva dei contagi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Aprile 2021, 07:30
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