Un fantasma si aggira tra i fremiti autunnali dell'aria di Londra: quello della minaccia di nuovi focolai Covid alimentati dall'aggressiva variante Delta importata dall'India e destinati - chissà - a propagarsi fra i tifosi che sono tornati ad affollare fino a 60.000 persone gli spalti di Wembley sullo sfondo della corsa d'Inghilterra e Italia verso il sogno della finalissima degli Europei di calcio. O ad assembrarsi per le strade di Londra tra raduni, visioni collettive e festeggiamenti.
Downing Street has announced pubs in England will be permitted to open until 11.15pm on Sunday in case the Euro 2020 final ends up going into extra time and penalties
— Sky News Breaking (@SkyNewsBreak) July 6, 2021
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La situazione
Il governo britannico di Boris Johnson - ormai deciso a riaprire il Paese a tutto tondo fra 10 giorni, e a far sparire persino l'obbligo legale delle mascherine nei luoghi pubblici, dopo aver già allargato d'intesa con la Uefa le maglie degli ingressi allo stadio dalle semifinali - scommette 'all in' su una campagna vaccinale condotta a ritmi record per tenere a bada il pericolo. Ma che qualche pericolo possa esserci non lo nega o non lo nega più. La prima ammissione apertis verbis è arrivata oggi, quasi a mettere le mani avanti, dal ministro delle Attività Produttive, Kwasi Kwarteng, incalzato al riguardo su radio Lbc. «Io penso - le sue parole - che saremo in grado di gestire il rischio, ma non possiamo dire che i rischi non esistano quando si hanno migliaia di persone riunite in un luogo». La sfida, del resto, come dichiarato da Johnson in questi giorni, diventa adesso quella del rischio calcolato, non d'un illusorio rischio zero. Anche perché, ha fatto eco Kwarteng, la gente e il business non possano avere «allo stesso tempo» la libertà che chiedono indietro e la pretesa d'una sicurezza assoluta a tempo indefinito. «C'è sempre un margine di rischio nella vita - ha insistito il ministro Tory -; sono fiducioso che non vi sarà un grande focolaio, ma ora come ora non ci si può chiedere di garantirlo». Il futuro, nel messaggio che rimbalza da Londra, si gioca da adesso in poi sulla prospettiva di «convivere» con il virus e con le sue mutazioni: possibilmente depotenziate dall'effetto vaccino.
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Le posizioni - Nel botta e risposta del Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni, il primo ministro di Sua Maestà, oltre a rinnovare l'incoraggiamento patriottico ai Bianchi di Gareth Southgate, è tornato a battere su questo tasto in polemica con le contestazioni del leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, alla strategia del 'liberi tuttì: decisa a dispetto della consapevolezza che i nuovi casi potrebbero risalire a 100.000 al giorno entro l'estate. Rivendicando il merito di aver garantito al suo Paese la leadership mondiale nella corsa ai vaccini, grazie a un programma gestito in autonomia dall'Ue dopo la Brexit; e con essa la possibilità d'avviare ora «la riapertura del Paese all'insegna - giura - della cautela e del pragmatismo». Nella speranza che la festa del calcio europeo non finisca tuttavia per fare da guastafeste nella terra che al football ha dato i natali. Facendo saltare il banco delle previsioni e dei calcoli di BoJo in una partita a scacchi con la pandemia le cui conseguenze potrebbero poi tracimare ben oltre le frontiere dell'isola.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Luglio 2021, 13:39
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