Il mondo delle piscine, delle palestre e degli impianti sportivi si è riunito stamane davanti a Palazzo Montecitorio per chiedere al governo la riapertura immediata delle attività oppure «veri ristori». "Lo sport merita rispetto", questo lo slogan della manifestazione "Un tuffo senz'acqua" organizzata dalla società Sis Roma in collaborazione con il comitato Fin Lazio, per protestare contro lo stop agli impianti decretato dal Dpcm dello scorso 24 ottobre per far fronte all'emergenza Covid-19. La manifestazione ha visto la presenza di diverse figure sportive e istituzionali, a partire dal numero uno della Federnuoto Paolo Barelli: «Sono tutti preoccupati e addolorati - le sue parole - perché hanno speso centinaia di migliaia di euro per mettere i loro impianti in sicurezza e adesso se si chiude non si riparte. Se falliscono le società, non ci sarà lavoro e non ci sarà neanche più lo sport. Cosa chiediamo? Di farci riaprire o di darci contributi veri, non ristori come questa elemosina».
Tra gli striscioni esposti, uno della Fin che elenca le istanze di diverse categorie degli sport acquatici: "Nuotatori, pallanuotisti, tuffatori, sincronette, salvamento. Noi siamo le piscine". Al loro fianco è sceso anche l'olimpionico del nuoto Massimiliano Rosolino, che chiede parità di trattamento con altri settori come la ristorazione: «Tutti siamo colpiti, ma se il ristoratore conosce molti dei suoi clienti ma non tutti - dice Rosolino - nel mondo delle piscine il gestore conosce dove abitano i loro iscritti, le loro debolezze e le loro virtù.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Novembre 2020, 12:52
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