Gasperini: «Volevamo la finale di coppa, ora dobbiamo vincerla» Video

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«È una bellissima serata, arriviamo ad un traguardo fantastico, poi sarà importante vincere la Coppa, ma arrivarci era quello che volevamo. L'abbiamo cercata in tutti i modi, faticando perché abbiamo incontrato una Fiorentina molto forte». Così Giampiero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, ai microfoni di RaiSport dopo la semifinale di Coppa Italia. «Ilicic? Contiamo di recuperarlo, adesso non possiamo perdere più nessuno, soprattutto davanti - aggiunge -. Lui, Gomez e Zapata sono fondamentali, diversamente riusciamo a giostrarci. Qualcuno ha pagato la gara contro il Napoli giocata sotto la pioggia, non potevamo dirlo prima, nella difficoltà i ragazzi hanno saputo tirare fuori il massimo. Il loro gol forse ci ha costretti a giocare come sempre, ma abbiamo corso qualche rischio perché la Fiorentina ha valori forti. Abbiamo attaccato con continuità, non ci siamo accontentati del pareggio, volevamo vincere a tutti i costi e ci siamo riusciti».

Ora la Dea può arrivare lontano anche in campionato. «Adesso ci sarà la partita di Udine dove ci giochiamo qualcosa di straordinario - dice Gasperini -, che non abbiamo mai raggiunto. Bergamo vive un momento fantastico, ma sappiamo che dobbiamo portare qualche traguardo in fondo. Sarebbe fantastico arrivare in Europa per il terzo anno di fila. Meglio la Champions o la Coppa Italia? Non si può scegliere, tanto vale giocare per entrambe sapendo che possiamo ottenere tutto o niente».

«Viene dato troppo merito a me, ma andrebbe dato ai ragazzi. Stanno raschiando il fondo del barile per dare sempre tutto: giocarsi la Coppa Italia è una bella conquista». Guadagnata la finale di Coppa Italia a spese della Fiorentina, Gian Piero Gasperini tesse le lodi della sua Atalanta: «Quando andiamo in svantaggio all'inizio riusciamo quasi sempre a raddrizzare le partite. Tra andata e ritorno abbiamo meritato, abbiamo pagato la fatica del posticipo molto duro di lunedì a Napoli: è stata dura, stavolta», spiega il tecnico nerazzurro. Che rimarca le difficoltà del match: «Contrasti e rimpalli persi nel primo tempo sono stati figli della condizione non ottimale dopo il San Paolo, alcuni avevano i crampi come Castagne e Djimsiti che ho spostato subito a destra. Freuler, a esempio, era rallentato nella corsa. Però abbiamo macinato il solito gioco contro un avversario di valore che merita il nostro rispetto: i viola sono bravi a ripartire, là davanti hanno Chiesa e Muriel molto rapidi e ci hanno infilato subito a difesa schierata in superiorità numerica».

Il commento del Gasp è la celebrazione di un'impresa: «Essere arrivati in finale eliminando Cagliari, Juventus e una Fiorentina capace di farci soffrire in due bellissimi confronti ci dà più consapevolezza delle nostre possibilità». Sull'ultimo atto della Coppa fa, una vaga ammissione: «Forse per una questione ambientale non avrei preferito incontrare la Lazio, ma avremo tre quarti di Bergamo al seguito e non ci sentiremo in trasferta. Fino al 15 maggio la città vivrà con passione e determinazione una lunga vigilia: in campionato la posizione è molta buona, nel giro di 2-3 punti ci sono Roma, Milan, Torino e la Lazio stessa».

Euforico anche il presidente orobico Antonio Percassi. «Quando ho preso nove anni fa l'Atalanta ho sempre pensato di volere dare continuità - dice -.
Ora siamo andati oltre, pensare a dove siamo è incredibile, ma dobbiamo tenere i piedi per terra, perché quando si perde o si pareggia è quasi un problema. Non mi piace perdere le finali». Su Gasperini, Percassi dice che «rimane qui, l'ho ripetuto tante volte. Lui ha fatto un lavoro straordinario, deve capire il gioco che deve fare. Sono ragazzi fantastici, così come la tifoseria. Merito anche della dirigenza per avere preso dei giocatori che sono dei gioielli». Tra quarto posto, e quindi un posto in Champions, e la Coppa Italia cosa sceglie il presidente? «Meglio non farlo».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Aprile 2019, 16:53

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