«Solo quando lo dico io», intimava dal piccolo schermo, e anche gli spettatori da casa speravano che l'incredibile potesse accadere. Giucas Casella, al secolo Giuseppe Casella Mariolo, ha attraversato con la sua magia decenni di televisione. Scoperto dalla figlia di Mussolini, lanciato da Pippo Baudo e reinventato da Mara Venier, il mentalista nato a Termini Imerese nel 1949 si è raccontato in un lungo colloqui con Repubblica.
La caduta nel pozzo
La prima volta che ha sentito di avere un potere articolare è stata da bambino, quando cadde in un pozzo nella campagna vicino casa. «Mia madre che era sordomuta non poteva sentire le mie grida di disperazione. Ma la chiamai comunque, ‘mamma mamma’. E credo che il senso materno ma anche i primi episodi di telepatia la fecero arrivare in tempo per tirarmi fuori da lì». Il nome d'arte glielo diede il parroco del suo paese, che aveva organizzato uno spettacolo in parrocchia per dimostrare che le sue capacità erano un dono e non qualcosa di diabolico. L'infanzia semplice, senza tv in casa e con il sogno di girare il mondo.
La carriera in tv
Giucas Casella si definisce "mentalista": «I miei esperimenti sono legati alla forza del pensiero e della mente, non hanno nulla a che vedere con trucchi o illusioni». Gli esordi da artista di strada gli hanno permesso di girare l'Italia: «Dormivo da amici incontrati per strada o sui treni. Mi spostavo in continuazione in tutte le città.
Gli esperimenti
L'esperimento di cui Giucas Casella va più fiero è quello sui carboni ardenti, quello che vorrebbe realizzare è con il corpo ricoperto di api. Non sono mancati inconvenienti, di cui porta i segni: «Quando facevo il fachiro mi trafiggevo braccia e ventre con degli spilloni». «Una volta in Spagna superai il limite di sopportazione e non potevo liberarmi. Mi spaventai. È stata la prima volta che ho temuto il peggio», dice a proposito dell'esperimento dell'apnea.
Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Dicembre 2023, 17:08
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