D'Aquino: «Aiutiamo le donne a scoprire la violenza nascosta»

Torna da stasera "Amore criminale" su RaiTre

D'Aquino: «Aiutiamo le donne a scoprire la violenza nascosta»

di Marco Castoro

Emma D'Aquino da oggi torna in prima serata su Rai3 con sei puntate di "Amore criminale". «Il programma racconta storie di femminicidio e continuerà a denunciare il fenomeno sistemico della violenza sulle donne».
Storie ricostruite con docufiction e testimonianze...
«Il tema di questa nuova edizione è la consapevolezza dei fatti che accadono, cercheremo attraverso il racconto e le carte a disposizione di poter dare degli spunti di riflessione alle donne e a chi ci segue, sperando sempre che ci siano anche uomini e ragazzi a seguirci, per far capire loro dove parte l'educazione e il rispetto del partner in una storia d'amore».
Storie che diventano drammi e femminicidi...
«Quante volte si entra in una storia affamate d'amore e alla ricerca di questo principe azzurro che all'inizio ti fa credere di esserlo, che ti circonda con tutte le attenzioni, ma bisogna stare attente perché può capitare che si riveli per quello che è, una persona possessiva che ti vuole tutta per sé. Ti dice sei mia, ti fa terra bruciata attorno con la famiglia e le amiche. Nel caso più negativo alla fine ti abusa e ti usa violenza, prima psicologica poi chiaramente fisica».
"Amore Criminale" è vero servizio pubblico.
«Sì, è una mission. Trasmissioni come "Amore criminale" hanno il compito di cercare di aiutare quella rivoluzione culturale che poi sta alla base dei rapporti equilibrati che dovrebbero esserci in una relazione. Per me "Amore criminale" rappresenta un impegno non solo professionale ma anche personale, in quanto mi sono sempre occupata di questi casi di violenza di genere facendo la cronaca nei telegiornali. E a seguire c'è "Sopravvissute" con Matilde D'Errico».
Vi occuperete anche della violenza che viene generata sui social?
«Purtroppo i social li abbiamo riscontrati molto spesso in queste storie come elemento di deflagrazione.

In alcuni casi la violenza latente sottotraccia dell'uomo è esplosa nel momento in cui magari su Facebook o su un altro social ha visto l'ex che sorrideva o che era in mezzo agli amici, quegli amici che lui aveva completamente estromesso. Ed ecco che in casi come questi i social entrano come elemento deflagrante. è chiaro che qui parliamo di persone disturbate».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Novembre 2023, 06:30
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