'La vertigine del drago', Michele Riondino porta
al Teatro Ambra uno spettacolo sull'intolleranza

'La vertigine del drago', Michele Riondino porta ​al Teatro Ambra uno spettacolo sull'intolleranza
Michele Riondino riporta in scena, con la sua regia, La vertigine del drago, testo di Alessandra Mortelliti, con cui divide il palco.





Lui naziskin, lei rom, cosa ne esce?

La differenza tra i due, che corrisponde alla diffidenza e alla voglia di predominare dell'uno sull'altro. Quando i caratteri diventano parodie di se stessi, cambia tutto.

Cosa scoprono?

Si ritrovano utili a vicenda. Lei gli salva la vita, lui la sottrae ad un branco di neofascisti.

Messaggi?

E' l'intolleranza che deve far riflettere, non lo spettacolo. In realtà il naziskin è l'italiano medio che pensa di avere ragione culturalmente su chi non conosce, lei è una donna in cerca di emancipazione.

E noi?

I paesi vanno sempre più incontro alla multiculturalità, siamo ancora pochi ma ci abitueremo alla diversità, che è forza.

La fragilità dei giovani?

Dipende dall'educazione sbidonata dei genitori. Dopo il boom economico c'è stata una certa leggerezza, non gli hanno insegnato ad essere umani, uomini e cittadini.

Il cinema?

E' una materia da approfondire, un territorio da esplorare, davanti alla macchina da presa mi sento una spugna.

E' considerato uno dei migliori attori

Guardo sempre ai colleghi della mia generazione con interesse, ritenendoli molto bravi lo considero un grande complimento, mi lusinga.



DOVE, COME, QUANDO Michele Riondino con La vertigine del drago da oggi al 2 marzo, ore 21, al teatro Ambra alla Garbatella, piazza Giovanni da Triora 15. Biglietti da 12 a 16 euro, info 0681173900, www.teatroambra.it
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Febbraio 2014, 09:48
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