Amaluna, il Cirque du Soleil si ispira a Shakespeare e celebra le donne

Amaluna, il Cirque du Soleil si ispira a Shakespeare e celebra le donne

di Claudia Faggioni
Dopo oltre dieci anni il Cirque du Soleil torna a Roma con il suo Grand Chapiteau, il celebre tendone a strisce colorate, e con uno spettacolo - in anteprima nazionale, presentata ieri - dedicato alle donne, scritto e diretto dalla regista vincitrice del Tony Award, Diane Paulus.

La produzione, la 33esima della compagnia canadese, è celebrazione dell’amore e omaggio al mondo femminile: Amaluna, il titolo dello show, è il nome dell’isola misteriosa che ospita la storia, una fusione tra le parole ama, che in molte lingue ha un diretto riferimento alla madre, e luna, simbolo di femminilità, che evoca il rapporto tra madre e figlia, ma anche l’idea di una dea protettrice del pianeta.

La trama dello spettacolo, liberamente ispirato a La Tempesta di Shakespeare, racconta la storia d’amore, che verrà messa a dura prova, tra la figlia della regina Prospera e un giovane corteggiatore approdato sull’isola in seguito ad un naufragio. In un mondo abitato da sirene e governato dai cicli della luna, gli artisti incanteranno il pubblico con magiche e giocose torsioni e rotazioni ad alta velocità, tra cinghie aeree acrobatiche, parallele asimmetriche e globi d’acqua.

Per la prima volta nella storia del Cirque du Soleil, il cast di Amaluna sarà composto per la maggioranza da interpreti femminili, e sarà accompagnato sul palco da una band di sole donne. «Amaluna è un tributo alle opere e alla voce delle donne - ha spiegato il direttore creativo Fernand Rainville - Lo spettacolo è una riflessione sull’equilibrio visto dal punto di vista di una donna». «Non volevo creare uno show a stampo femminista - ha detto la regista Diane Paulus - Volevo uno spettacolo che avesse al centro le donne, qualcosa che contenesse una storia nascosta, che le caratterizzasse come eroine».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Novembre 2016, 10:22
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