Al Piccolo 'Elvira' con Toni Servillo, in scena una vera e propria lezione di teatro
di Olga Battaglia
Argomento: come interpretare il personaggio di Elvira nella seconda scena del quarto atto del “Don Giovanni” di Molière. A prima vista potrebbe sembrare questione per addetti ai lavori, al contrario è una potente riflessione sull’arte del teatro e l’etica dell’attore. Liberandosi dall’impegnativo confronto con Strehler, il primo a mettere in scena “Elvira” in Italia (nel 1986 per l’inaugurazione del Teatro Studio, con lui in scena Giulia Lazzarini), «non lo vidi all’epoca e ho preferito non vederne ora la versione in video», Servillo si accosta a Jouvet come a «un maestro che progressivamente svela le ragioni profonde del suo mestiere. Nel rapporto con l’allieva (Petra Valentini) emerge la necessità di mettere la centro la relazione di conoscenza reciproca».
Una continua ricerca dentro il mistero del personaggio «ben oltre la tecnica e le convenzioni. È piuttosto un viaggio pericoloso quanto affascinante nella propria interiorità. In questo senso va ben oltre il teatro per arrivare al senso stesso del nostro stare al mondo». Un testo di «profonda spiritualità che ci parla di tante cose: del talento e di come prendersene cura, del rapporto tra le generazioni e della nobiltà del mestiere di recitare, messo a rischio di svilimento in questi tempi così confusi». In occasione dello spettacolo, all’Anteo è in programma una rassegna di film dedicati al Jouvet cinematografico.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Ottobre 2016, 09:22
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