Mattia Briga su Leggo: «I viaggi da sogno con Carolina»

Mattia Briga su Leggo: «I viaggi da sogno con Carolina»
Quando mia sorella ed io eravamo piccoli, mamma aveva una panda azzurra cui avevamo dato un nome: Carolina. Quella macchina era la nostra zona franca, una terra di nessuno dove tutto era permesso.
Per alleviare la noia nel traffico di Roma, capitava che nostra madre dicesse: «ora avete il permesso di urlare tutte le parolacce che conoscete!». E noi due, ridendo come dei matti, giù a imprecare come addannati.
Durante i viaggi un po' più lunghi, immaginavo di dover vivere dentro una Panda. Allora le dicevo: «Vedi, mamma, tu hai il sedile reclinabile, quindi puoi dormire. Io dormo dietro. E Ginevra, che è piccola, dorme sul tettuccio del portabagagli. Poi abbiamo il poggiamano dove possiamo appendere i tuoi vestiti e il vano porta oggetti per metterci i libri». Inoltre mamma aveva anche uno dei primi cellulari usciti, quei Nokia grossi come citofoni con l'antenna che si tirava su, quindi nell'immaginario di un bambino anche il problema della comunicazione con l'esterno era risolto.
«E poi abbiamo anche la radio con le cassette!». Tiravo fuori il porta cassette da sotto al sedile.
Ecco qua. The Cranberries. Linger.
Ovviamente, in fake-english.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Giugno 2020, 17:24
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