Nuovo album (e nuovo stile) per Sinead O'Connor:
"Ho voluto infrangere i tabù su di me"
di Federico Scoppio
Curioso, però, anche il titolo, che ha un'origine molto particolare... «Si riferisce alla campagna di Sheryl Sandberg, tra le donne più influenti al mondo, che da qualche anno dirige Facebook - racconta la cantautrice irlandese - Evidenzia le capacità di leadership della donna anche nel mondo del lavoro. La campagna è contro le discriminazioni di genere con testimonial come Beyoncé e Condoleezza Rice, e significa: “Non sono prepotente, sono il capo”».
E per promuovere le canzoni di I'm Not The Bossy, I'm The Boss, sabato sera, la cantautrice irlandese si è presentata sul palco di TerniOn, la notte bianca ternana, con una band di cinque elementi e ha intrattenuto il pubblico per circa 90 minuti. Per l'occasione, un nuovo look, con un collarino ecclesiastico, una grande croce al collo e occhiali scuri in viso.
Un rapporto difficile, quello di Sinéad con la religione, passato attraverso alcuni momenti drammatici, come quando stracciò la foto di papa Giovanni Paolo II in tv. Un gesto che però non ha rinnegato, anzi: «Non sono certo io a dover provare vergogna ma chi ha insabbiato la verità sulle violenze dei preti cattolici nei confronti dei bambini - attacca - Ho voluto dar voce a chi non ce l'ha, è stata un'azione per la quale vado orgogliosa». La O'Connor però non rinuncia alla sua fede: è stata anche ordinata suora con il nome di Madre Benedette-Marie da un movimento cattolico irlandese indipendente.
Ma i momenti difficili non sono mancati neanche sul piano personale. Tempo fa, infatti, l'artista di Dublino ha dichiarato pubblicamente di avere una personalità bipolare. Ora, però, grazie anche alla musica, intravede finalmente un po' di serenità: «Adesso sto bene, mi sento serena, ma un paio di anni fa - ricorda - ho avuto un crollo psicologico che mi ha costretta ad annullare il tour».
Resa famosa nel 1990 dalla hit Nothing Compares 2 U, scritta da Prince, la O'Connor non ha mantenuto buoni rapporti con il Principe di Minneapolis: «Una volta ci siamo azzuffati - racconta - Lui si è permesso di criticare il mio modo di parlare, diceva che nelle interviste ero troppo volgare. Credo che non abbia digerito il mio successo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Settembre 2014, 10:15
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