Julianne Moore star di 'Maggie's Plan':
"Le adozioni? Un diritto per tutti"

Julianne Moore star di 'Maggie's Plan': "Le adozioni? Un diritto per tutti"

di Ilaria Ravarino
BERLINO - «Ich bin krank», «sono malata, dice Julianne Moore in tedesco, scusandosi per la voce roca, mentre la sala conferenze della Berlinale la saluta con un applauso lungo e innamorato.

E poi, sollecitata dalla domanda di un giornalista italiano, entra a gamba tesa nel cuore del nostro più caldo dibattito politico: «Cosa penso della stepchild adoption? Credo che tutti debbano avere la possibilità di avere un partner e una famiglia. È un diritto umano».

Affezionata al festival, dove è tornata più volte negli ultimi anni, l’attrice premio Oscar per Still Alice era ieri Berlino insieme a Greta Gerwig per la proiezione di Maggie's Plan, commedia intellettual-newyorkese firmata da Rebecca Miller e presto in arrivo anche nei cinema italiani: «Mi piace far ridere nei film: l'aria che si respira sul set è più salubre nelle commedie che nei drammi - ha detto l'attrice - ma non è indispensabile. I generi mi piacciono tutti, purché ben scritti».

E proprio la qualità della scrittura del film, tratto dal romanzo di Karen Rinaldi, l'avrebbe attratta nel progetto. Nel ruolo di una donna intelligente e volitiva, incagliata in una vita matrimoniale insoddisfacente, Moore interpreta l'antagonista di Gerwig in un bizzarro triangolo sentimentale: «Mio marito ed io siamo insieme da 20 anni e come tutti abbiamo i nostri alti e bassi. A volte le coppie divorziano, è normale. Ma molto faticoso. Una mia amica mi disse che la separazione da suo marito stava diventando così stressante che forse avrebbe fatto prima a rimanerci insieme».

Al centro delle attenzioni delle due donne, nel film, c'è Ethan Hawke. «Lui è un caro amico con cui non avevo mai recitato - ha detto Moore - nonostante ci conoscessimo da una vita. I nostri bambini sono persino andati a scuola insieme. Ethan è quel genere di persona che più lo guardi e più ti innamori di lui. È un uomo decisamente sexy».

Per Gerwig, che aggiunge con Maggie's plan un altro personaggio naive alla galleria di nerd impersonate negli ultimi anni, «recitare in questo film è stato magnifico perché sono sempre stata una fan di Rebecca Miller. È la tipica regista aperta, che collabora volentieri con gli attori e li fa sentire parte del progetto». E sulla stepchild adoption anche lei non ha dubbi: «La famiglia di oggi non è più quella tradizionale. Io per esempio sono cresciuta con un fratello e una sorella con cui non ho legami biologici: perché la mia non dovrebbe essere una famiglia?».
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2016, 10:59
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