Vietato fumare anche nei cortili delle scuole,
prof e studenti continuano a farlo ovunque

Vietato fumare anche nei cortili delle scuole, ma ​prof e studenti continuano a farlo ovunque

di Lorena Loiacono
ROMA - Vietato fumare. Ma non a scuola. E' soltanto di un anno fa il decreto-legge che vietava la sigaretta nei locali scolastici anche negli spazi all'aperto, come nel cortile. Sembrava dovesse essere l'inizio di una lenta ma inesorabile vittoria del fronte anti-fumo (specie quello passivo) negli istituti dove sono esposti soprattutto quelli più “indifesi”, i ragazzi.



Invece dopo 12 mesi, i buoni propositi sono andati in fumo: a scuola infatti la sigaretta arriva ovunque, non solo in giardino ma anche in bagno e lungo i corridoi.

Non c'è legge che tenga, la scuola italiana è un locale per fumatori. Il decreto legge “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” del settembre 2013, all'art. 4 faceva un esplicito richiamo alla legge Sirchia 3/2003 sul divieto di fumo nei locali chiusi e lo estendeva anche ai locali all'aperto e alle sigarette elettroniche.



Le sanzioni previste erano salate: da un minimo di 55 euro fino alla salassata di 250 euro sui recidivi. A vigilare sul divieto erano stati preposti i docenti: sarebbe potuta essere un'imponente ed efficace offensiva alla “bionda” tra i giovanissimi. Ma così non è stato. A rilevarlo è un sondaggio di Skuola.net su un campione di 2500 ragazzi, da cui emerge che nel 73% dei casi si fuma in giardino, quasi 6 ragazzi su 10 racconta di vederlo fare anche a prof e bidelli.



Un cattivo esempio a cui si aggiunge un'inspiegabile mancanza di sanzioni: 2 ragazzi su 3 assicurano di non averne mai sentito parlare a scuola. Solo un 16% parla di sanzioni disciplinari e un altro 15% di multe vere e proprie. E non è tutto. Sei ragazzi su 10, tra gli intervistati di Skuola.net, rivela che nella propria scuola si fuma anche in bagno. C'è anche un 14% che racconta di sigarette accese addirittura lungo i corridoi. Nella totale assenza di rispetto per una circolare emanata appena un anno fa e già caduta nel dimenticatoio.

Ma i ragazzi, in effetti, ne sanno poco o niente: il 66,3% degli intervistati, infatti, racconta di non aver mai partecipato ad incontri a scuola contro il fumo. Cittadinanzattiva denunciò che in una scuola su 4 manca addirittura il cartello “vietato fumare”.



Eppure si tratta di una vera emergenza da grandi numeri visto che, quando venne presentata la norma anti-sigaretta, si parlò di un milione circa di fumatori in erba: il vizio del fumo conquista infatti un liceale su 3 e il 4% dei ragazzi delle medie. Un esercito destinato a crescere: a spadroneggiare infatti è sempre lei, la sigaretta, in barba alle norme anti fumo. Dal decreto che ne vieta il consumo in giardino fino alla legge Sirchia, rispettata in tutti i locali tranne che a scuola. Nei bagni della scuola.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Ottobre 2014, 11:46
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