Sempre più studenti lasciano la scuola: maglia
nera al Piemonte, il Molise regione più virtuosa

Sempre più studenti lasciano la scuola: maglia ​nera al Piemonte, il Molise regione più virtuosa

di Lorena Loiacono
ROMA - Vengono dati per dispersi. Così si chiama oggi quel fenomeno per cui ogni anno, in Italia, 600mila ragazzi escono dal percorso di studi: dispersione scolastica. Si tratta di quasi 2 studenti su 10, tra 10 e 16 anni che non arriveranno mai a una preparazione culturale di base né a conseguire un titolo di studio utile per il mondo del lavoro.





Un dato decisamente allarmante, che emerge da una ricerca realizzata dell'ong WeWorld Intervita in collaborazione con l'Associazione Bruno Trentin della Cgil e dalla Fondazione Giovanni Agnelli.

Proprio nel Paese di santi, poeti e navigatori si supera di gran lunga la media europea di quanti abbandonano i banchi di scuola: in Italia sono il 17%, in Europa l'11,9%. Una soglia altissima, quella italiana, soprattutto se confrontata con la Germania (9,9%), la Francia (9,7%), e il Regno Unito (12,4%) degli studenti. Ma l'Italia deve correre ai ripari, per avvicinarsi quanto più possibile a quel 10% imposto dall'Unione europea, da raggiungere entro il 2020. Difficile da ottenere, anche perché se la media nazionale è del 17%, esistono realtà regionali ben peggiori.



Soprattutto al Sud e nelle isole dove il picco supera il doppio della media europea: in Sardegna la quota degli abbandoni è del 25,5%, in Sicilia è del 24,8% e in Campania del 21,8%. Male anche in Valle d'Aosta, tra le regioni del nord, con il 21,5% dei ragazzi che mollano la scuola. Ottimo risultato invece per il Molise che abbassa la media con il 10% di abbandoni. Ma la dispersione scolastica ha anche un costo per la collettività, stimato tra l'1,4% e il 6,8% del Pil, quindi oscilla tra 21 e 106 miliardi di euro, a seconda della crescita del Paese.



Come combattere la dispersione? Ogni anno, per l'aiuto nei compiti a casa e i centri di aggregazione e socializzazione, si investono circa 60 milioni di euro. A cui si aggiungono 55 milioni di euro stanziati ogni anno dal Ministero dell'Istruzione per i progetti di recupero nelle scuole. Ma non basta, l'Italia infatti conquista un triste primato, la “lavagna nera d'Europa”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Ottobre 2014, 09:15
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