Race for the Cure, la testimonial d'eccezione
Maria Grazia Cucinotta a Leggo -Foto/Video

Race for the Cure, la testimonial d'eccezione Maria Grazia Cucinotta a Leggo

di Emiliana Costa
ROMA - «È sempre un'emozione trascorrere tre giorni con le donne in maglia rosa. Donne che hanno superato o stanno fronteggiando un cancro e che corrono per la vita». Parola di Maria Grazia Cucinotta, che anche quest'anno sarà la madrina della Race for the Cure, la corsa benefica per la lotta ai tumori al seno, promossa da Komen Italia e di cui Leggo è media partner.















L'attrice siciliana - che ha partecipato ieri alla riunione di redazione del nostro giornale in veste di direttore per un giorno, insieme a Riccardo Masetti, direttore del reparto integrato di Senologia del Gemelli a Roma e presidente di Komen Italia - ha ricordato che quest'anno la manifestazione, giunta alla 16ª edizione, si fa in quattro: «Sarà possibile - ha spiegato - correre la cinque chilometri lungo tutto lo Stivale. Saremo a Roma al Circo Massimo dal 15 al 17 maggio. Il weekend successivo a Bari e poi in settembre a Bologna e in ottobre a Brescia».



Non solo corsa però. «Nella tre giorni dedicata alla Race -ha continuato Masetti - il Circo Massimo si trasformerà in un villaggio della salute, con la possibilità di aderire a tante iniziative legate alla prevenzione: dalle visite gratuite a corsi di agopuntura, fitness e yoga».



In Italia, ogni anno si ammalano di cancro al seno circa 50mila donne, una su tre. «Questa - ha proseguito la Cucinotta - è purtroppo una malattia democratica, può colpire chiunque. E sono le donne con la maglia rosa a dare forza a noi. Quando inizia la corsa e vedo il serpentone umano partire è sempre una grande emozione».



Lo scorso anno la Race ha raccolto oltre 60mila donazioni. «Grazie alla generosità della gente - ha specificato l'oncologo - siamo riusciti a far crescere tanti presìdi locali nella lotta al tumore al seno. Su impulso anche del reparto integrato di Senologia che abbiamo inaugurato nel 2014 al Gemelli».

Nella scorsa edizione le donne in maglia rosa sono state oltre cinquemila. «La gara benefica - ha continuato l'attrice siciliana - ha risvegliato l'attenzione su questo tema. Vengono persone da tutta Italia per combattere insieme e farsi forza a vicenda».



Non è tutto. «A volte - ha proseguito - mi fermano per strada donne che mi raccontano della malattia. E mi dicono che al risveglio dall'operazione hanno trovato il dottor Masetti a tener loro la mano. È un onore per me collaborare con lui da sedici anni».

Il conto alla rovescia della Race 2015 è partito: «Il cancro al seno - conclude l'oncologo - è una malattia da cui si guarisce, l'importante è prevenire. Ed è per questo che la manifestazione sta svolgendo un ruolo fondamentale, spingendo le donne a fare controlli e a condurre uno stile di vita più sano».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Maggio 2015, 14:59
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