Scuola, l’ora di otium è un mistero:
il dolce far niente diventa materia?

Scuola, l’ora di otium è un mistero: ​il dolce far niente diventa materia?
Il mstero dell'ora dell'otium. Un bel dolce far nulla che potrebbe, non solo essere concesso in classe, ma diventare una vera e propria materia.

A parlarne è un appunto che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha presentato a Bruxelles. Poi più niente, secondo quanto riportato da Skuola.net il web tace. E il mistero sull'ora di otium si infittisce.



UN'ORA PER PENSARE Che poi non si tratta proprio di ozio è un'altra faccenda. Infatti, secondo quanto sembrerebbe riportare questo misterioso appunto della Giannini: "È necessario creare all’interno dei programmi e dei curricoli un’ora di 'otium', di pensiero dedicata al dialogo e alla sociabilità civile; non un insegnamento trasmissivo e prescrittivo di valori astratti, ma un’ora di libertà europea dell’ascolto e della cittadinanza che dalla discussione delle convinzioni trovi le ragioni di un dialogo".



LA RIVINCITA DELL'ORA NEGATA Insomma, non un'ora per poltrire e fare quello che più piace ai ragazzi, ma un'ora per pensare e parlare. 60 minuti tutti dedicati alla "sociabilità civile", che tradotto dal linguaggio ministeriale a quello dei comuni mortali vuol dire dell'insieme di elementi, dei gruppi e delle loro relazioni all'interno della società.
Sembrerebbe un po' un momento utile a capire quello che accade ogni giorno intorno a noi. Un'ora che spesso gli insegnanti negano ai loro studenti a causa del tempo fin troppo perfettamente scandito dai programmi didattici. E che ora, salvo precisazioni e smentite al riguardo, potrebbe persino diventare materia curricolare.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Novembre 2015, 16:34
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