Il mistero del solletico: ecco perché e quando fa ridere

Il mistero del solletico: ecco perché e quando fa ridere
Fa ridere ma snerva.  Il solletico è un fenomeno misterioso: basta muovere un po' le dita per scatenare negli altri attacchi quasi incontrollabili di grida e risatine. Eppure, capire come funziona il meccanismo non è facile come sembra.

Alcuni decenni fa, la comunità scientifica ha scoperto che i ratti condividono la nostra stessa suscettibilità al solletico, e uno studio pubblicato qualche giorno fa su 'Science' rivela di più su quello che accade nel cervello di un topo durante la stimolazione.

I ricercatori della Università Humboldt di Berlino, scrive 'Scientific American', hanno giocato con i topi in circostanze diverse, riuscendo a identificare una zona del cervello che potrebbe essere la chiave per capire come i rispondono i ratti al solletico. Ebbene, la reazione al solletico avveniva solo se i topi erano, in qualche modo, 'predisposti'. Gli scienziati hanno rilevato che una regione del cervello si era attivata durante il solletico nei ratti 'felici', ma non aveva risposto alla stimolazione nei ratti più ansiosi.

La cosa più sorprendente è che quando gli scienziati hanno stimolato questa zona del cervello, i ratti hanno cominciato subito a produrre le stesse risatine acute (non percepibili dall'udito umano) che fanno durante il solletico e il gioco. Shimpei Ishiyama e Michael Brecht, co-autori dello studio, hanno deciso di dare un'occhiata più da vicino al cervello del ratto, focalizzando la loro attenzione sulla corteccia somatosensoriale, una grande regione del cervello che risponde a informazioni quali tatto, dolore, temperatura e pressione, e che ha diverse aree alle quali corrispondono diverse parti del corpo.

I topi, come negli studi precedenti, hanno emesso risatine acute durante il solletico, dimostrando di gradirlo anche sul ventre e sulla schiena, avvicinandosi poi alla mano per cercare di nuovo lo stesso tipo di piacere. Quando i ricercatori hanno fatto lo stesso sui roditori più stressati, tuttavia, questi non ridacchiavano, il che suggerisce che l'umore gioca un ruolo chiave in questa regione del cervello.

In poche parole, anche i topi, come gli uomini, soffrono il solletico solo quando sono in una condizione di felicità e allegria. Brecht spiega che questi risultati creano un quadro più completo sulla corteccia somatosensoriale, che risponde sì al contatto fisico di solletico, ma che è anche molto sensibile all'umore. Ma cosa ha a che fare il solletico nei roditori con le nostre reazioni al solletico? "Forse i ratti e gli esseri umani era[divergenti 100 milioni di anni fa - dice Brecht - Ma soffrono il solletico in modo notevolmente simile".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Novembre 2016, 14:52
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