Sì alla fecondazione "post mortem"
di embrioni congelati 19 anni fa

Sì alla fecondazione "post mortem" di embrioni congelati 19 anni fa: accolto il ricorso di una donna

di Mario Fabbroni
ROMA - Proverà a diventare madre grazie agli embrioni fatti congelare 19 anni fa dal marito morto nel 2011.





Il Tribunale di Bologna infatti ha accolto il ricorso presentato da una 50enne di Ferrara, cui si opponeva il parere del policlinico emiliano. La vicenda ha inizio nel 1996, quando la coppia si era rivolta al centro di fecondazione assistita dell’ospedale della loro città per un intervento di procreazione assistita, ma l’impianto non aveva avuto buon fine. Otto embrioni non impiantati erano stati però congelati con il consenso dei due aspiranti genitori. In seguito l’uomo si era ammalato ed i coniugi non avevano più avuto la possibilità di ritentare la procreazione con la tecnica della fecondazione in vitro (Fivet). Gli embrioni erano così rimasti crio-conservati e, fino al 2010, la coppia aveva confermato la volontà di mantenerli - per così dire - in freezer.



Tuttavia, in seguito alla morte del marito (avvenuta nel 2011), la donna si era nuovamente rivolta all'azienda ospedaliera decidendo di voler ritentare l’impianto ma si era vista opporre il rifiuto al trasferimento intrauterino nonostante il nulla osta del comitato di bioetica dell’Università. Secondo l’ospedale non c’era la chiara volontà espressa.



Invece il Tribunale ha stabilito che quegli embrioni non potevano essere considerati “in stato di abbandono”, ordinando di provvedere alla fecondazione in via d’urgenza, non potendo la 50enne «attendere il normale esito di un procedimento civile ordinario, stante la sua lunga durata». Per il Vaticano, l’impianto di embrioni “post mortem” «è un paradosso, un'aporia. Un caso difficilissimo da risolvere perchè imposto solo dalle tecnologie».



Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, conferma la validità della sentenza ma anche gloi aspetti bioetici insoluti: «Esistono questioni non codificate che riguardano il buon senso e la capacità di giudicare caso per caso».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Febbraio 2015, 08:20
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