L'intervista
Il giovane nell'intervista faceva riferimento a "tanti problemi" della scuola. «Noi studenti siamo qui a protestare perché li vogliamo risolvere, noi non siamo terroristi, noi siamo pacifisti e in questo modo noi vogliamo cambiare la scuola con discorsi, in maniera pacifica», raccontava al quotidiano. Tra le richieste, le gite all'estero «come fanno tante scuole e ci viene impedito, noi vogliamo farle perché siamo degli studenti di lingue».
Poi i riferimenti ai "ricatti" e alle "intimidazioni" subiti perché non venisse organizzata la manifestazione di protesta, nonché perquisizioni a cui sarebbero stati sottoposti alcuni ragazzi l'ultimo giorno di scuola del giugno 2023.
Il caso politico
Intanto, la deputata Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra ha annunciato di aver presentato un'interrogazione al Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara per fare chiarezza sull'episodio. Anche il sindacato Flc-Cigl Modena ha preso posizione, chiedendo il ritiro immediato del provvedimento "gravissimo", scrivono in un comunicato stampa, «probabilmente non ha precedenti e fa passare un messaggio pericoloso quasi intimidatorio: quello cioè che di fronte alle problematiche e alle criticità non si possa protestare e non ci si debba esporre. Non è questo il ruolo della scuola, e neppure degli organi collegiali», si legge nel comunicato.