«Pornografia del dolore? No, rispetto della vittima dello stupro di Palermo»: Marinella Soldi (presidente Rai) risponde alle critiche a Nunzia De Girolamo

Venerdì 10 Novembre 2023, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 16:03

La risposta della presidente Rai

«Il dibattito aperto e il confronto con i cittadini utenti sono la linfa che alimenta, in ogni Paese, la salute dei media di servizio pubblico. Vi ringrazio dunque per la vostra lettera, che tocca i temi centrali dell'etica e della deontologia professionale nelle nostre trasmissioni e il trattamento di fenomeni complessi come la violenza di genere», scrive la presidente Rai, Marinella Soldi, nella lettera di risposta alla missiva firmata da alcune centinaia di scrittori, giornalisti e attivisti e indirizzata ai vertici della Rai, e per conoscenza all'Agcom e all'Ordine dei giornalisti, nella quale si accusava la conduttrice Nunzia De Girolamo di spettacolarizzazione e di fare «pornografia del dolore» nell'intervista alla vittima dello stupro di Palermo, andata in onda il 31 ottobre.

«È noto che le scelte editoriali non attengono al ruolo di Presidente, ma ci sono casi in cui una riflessione è opportuna, perché riguarda i valori e il ruolo del servizio pubblico - sottolinea Soldi -. La violenza di genere è una piaga della nostra società, un argomento sensibile che i media devono trattare con particolare accortezza e professionalità, nell'intento di promuovere una cultura del rispetto e contribuire ad una riduzione del fenomeno». «La trasmissione Avanti popolo è un prodotto di infotainment, che si rivolge a una platea popolare e che guarda anche al mondo social. Il 31 ottobre ha scelto di ospitare la giovane, seppur maggiorenne, vittima dello stupro di gruppo di Palermo - afferma ancora la presidente Rai -. La puntata, come reso noto, è stata preparata a lungo, coinvolgendo anche una psicologa, ed è stata realizzata con passione dalla redazione e dalla conduttrice. Nell'insieme dell'offerta Rai gli spazi in cui si parla di violenza di genere sono numerosi e diversificati: spazi di informazione, ma anche di intrattenimento e fiction. Registri diversi che devono però avere al centro il rispetto, sia delle vittime, sia del pubblico».

«La puntata di Avanti popolo presenta aspetti controversi: policy e Contratto di Servizio indicano una maggiore cautela su temi così delicati - conclude -. È pur vero che la tv oggi si muove in un contesto più che mai sfaccettato, in cui i social media rompono vecchi equilibri di comunicazione e rappresentazione. Al di là della singola scelta editoriale, abbiamo bisogno di un dibattito nuovo e ampio per servire la causa delle donne e del servizio pubblico».

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