Prima della Scala, in scena il Don Carlo: 13 minuti di applausi. Il basso Pertusi sta male ma va avanti

Giovedì 7 Dicembre 2023, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 11:22

Gli interpreti

La regia di Lluís Pasqual appare statica, come la scenografia fin troppo ferma. Tra velluti e broccati, tessuti tipici del ‘500, l’alabastro e colori nero e oro, simbolo di ricchezza e di potere. Il Don Carlo «è un’opera difficile», l’aveva definita Chailly. E’ l’opera del potere temporale della Chiesa e del potere assoluto dei sovrani. E’ l’opera dei dialoghi, dell’amicizia, quella di Carlo e il marchese di Posa. E’ l’opera dell’amore e della libertà dei sentimenti, della relazione tra padri e figli. La versione scelta per la messa in opera dal maestro Riccardo Chailly è quella ridotta in quattro atti, «più concisa e con più nerbo», per usare le parole dello stesso Verdi che aveva preferito questa che presentò proprio alla Scala nel 1884 a quella iniziale, in cinque atti, con balletto, per l’Opéra l’11 marzo 1867.

Crediti: Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

A interpretare i personaggi, inquieti e romantici, i già rodati scaligeri Francesco Meli nella voce del Don Carlo, Infante di Spagna, Anna Netrebko in Elisabetta di Valois, Michele Pertusi in Filippo II e Luca Salsi nel Marchese di Posa. Per la prima volta in Scala, Elina Garanca nella Principessa d’Eboli. Mentre Grande Inquisitore sarà interpretato da Jongmin Park che sostituirà Ain Anger il cui protrarsi della convalescenza lo costringe, si legge nel comunicato diramato dalla Sala, al ritiro. Jongmin Park era «già presente nel ruolo del Frate e aveva sostenuto la parte del Grande Inquisitore al posto del collega indisposto durante le prove d’insieme». Protagonista del Don Carlo è anche il Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi.

Crediti: Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Non è mancato il pellegrinaggio alla tomba di Verdi dei tre interpreti principalii. Come postato sui loro social, Francesco Meli, Luca Salsi e Anna Netrebko sono andati ieri nella Casa di Riposo per Musicisti che era stata voluta da lui stesso in piazza Buonarroti.

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