O J Simpson morto, il processo (e poi l'assoluzione) per l'omicidio della moglie: il caso giudiziario e mediatico che sconvolse gli Usa

Giovedì 11 Aprile 2024, 17:10 - Ultimo aggiornamento: 22:04

L'arresto di O J Simpson

Il Los Angeles Police Department cercò subito di contattare Simpson e scoprì che questi aveva preso un aereo diretto da Los Angeles a Chicago alle 23:45. Alla notizia della morte dell'ex moglie, Simpson tornò a Los Angeles nel pomeriggio del 13 giugno, fu ammanettato e portato alla centrale di polizia per essere interrogato, ma fu rilasciato poche ore dopo. Il 14 giugno Simpson assunse come avvocato Robert Shapiro. In seguito al ritrovamento in giardino di macchie di sangue compatibili con quello di Simpson, i sospetti della polizia continuarono ad aumentare e nella notte tra il 16 e il 17 giugno fu formulata esplicitamente l'accusa di duplice omicidio di primo grado

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La fuga

Intorno alle 8.30 del 17 giugno, la polizia telefonò a Shapiro, informandolo delle accuse a carico di Simpson e chiedendo che l'accusato si consegnasse spontaneamente entro le 11, termine dopo il quale sarebbe stato considerato un fuggitivo. Shapiro si recò a casa dell'amico Robert Kardashian nella San Fernando Valley, nella California meridionale, dove O. J. Simpson aveva passato la notte, e ricevette una seconda telefonata in cui gli veniva esplicitamente richiesto il luogo in cui il suo assistito si trovava. Shapiro fornì l'informazione alla polizia e giustificò il ritardo con alcune visite mediche a cui Simpson si stava sottoponendo, poiché gli era stata diagnosticata una forte depressione. Quando la polizia giunse sul posto alle 11, trovò Shapiro, Kardashian e alcuni medici, ma non Simpson, che nel frattempo era scappato dalla porta sul retro insieme all'amico ed ex compagno di squadra Al Cowlings.

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