Il verdetto del giudice
Quando Mauro Pamiro si arrampicò sul tetto della palazzina in costruzione, prese la rincorsa e si lanciò nel vuoto, «era sotto l’effetto di cannabis, sostanza che aveva assunto poche ore prima del decesso e che assumeva in modo regolare negli ultimi sei mesi di vita. L’accertata alterazione psicofisica legata all’assunzione della cannabis consente di ipotizzare più che un intento suicida, un errore di valutazione», ha scritto il gip nel decreto di archiviazione.