Lorenzo Nardelli, l'omicidio è un giallo: la lite in casa, le telefonate al 112 e quelle urla «non lo faccio più»

Venerdì 11 Agosto 2023, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 20:53

La lite scoppiata in casa

Qualche elemento in più potrebbe arrivare domani, quando in carcere a Venezia si terrà l'interrogatorio di garanzia dei due indagati, davanti al Gip Alberto Scaramuzza. I cugini Rasu sono difesi dall'avvocato, Jacopo Trevisan. Il pm Buccini ha intanto incaricato l'anatomopatologa Cristina Mazzarollo per l'esame autoptico.

Sarebbe intanto stato delineato il 'film' della rissa scoppiata mercoledì notte al terzo piano del condominio di Mestre. La lite è scoppiata nell'appartamento dei due moldavi, per poi concludersi, nella fase più cruenta, nella cabina dell'ascensore del condominio, dove sono stati trovati i due muratori, insanguinati, e il corpo del 32enne con una ampia ferita sul cranio. Mentre Nardelli tentata di sottrarsi alla furia dei Rasu, raggiungendo l'elevatore, qualcuno l'avrebbe sentito gridare «aiuto» più volte.

Resta in ogni caso da accertare il movente, scoprendo cosa ci facesse Nardelli in casa dei due cugini. E inoltre, anche se la pista del tentato furto trovasse credito, perchè il giovane si è intrufolato in un appartamento al terzo piano, abitato, che dava una via di fuga più difficile, rispetto agli alloggi ai piani inferiori, molti dei quali abitati da persone anziane.

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