Ilaria Salis, il papà Roberto: «Qualcuno sta cercando di screditare mia figlia». Torture in carcere per farla confessare

Martedì 30 Gennaio 2024, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 07:46

«Ilaria ci ha detto di non parlare coi media»

«Da marzo a fine anno non poteva accadere nulla perché non ci sono stati contatti» e comunque «nostra figlia ci aveva detto di evitare i contatti con i media», ha spiegato Roberto Salis. Nessun contatto con la famiglia e poi il 12 ottobre è arrivata una lettera di Ilaria «e abbiamo scoperto il disastro del carcere» e il 26 novembre «quando ha dato il suo consenso, abbiamo iniziato le comunicazioni». «Abbiamo stabilito una linea per arrivare all'obiettivo dei domiciliari e credo che questo canale necessiti di una valutazione del ministero degli Esteri e del ministero di Giustizia» ha aggiunto, con l'auspicio che il passaggio «di carte» tra gli uffici avvenga «con urgenza» perché «ogni giorno che si perde in questa attività è un giorno in più di carcere per mia figlia.

Poi, a quel punto - ha continuato - gli avvocati potranno presentare richiesta dei domiciliari e avremmo delle chance di vederla assolta». «Il procuratore, e adesso anche il giudice, sostiene che se Ilaria viene in Italia ai domiciliari c'è un pericolo di fuga maggiore che in Ungheria. Trovo assurdo - ha concluso - che lo Stato italiano non riesca a porsi davanti a uno stato dell'Unione europea e dire 'siamo in grado di garantire controlli sui domiciliari uguali o migliori'» di quelli dell'Ungheria.

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