Il processo iniziato a Milano
Davanti alla Corte d'Assise di Milano e ai familiari di Giulia, tutti presenti al processo, il 30enne ha tentato di porgere le sue «più eterne scuse», sostenendo di essere stato «avvolto da qualcosa che mi affliggerà per sempre, di inspiegabile e da una disumanità». Un discorso che Chiara Tramontano e il papà Franco hanno deciso di non ascoltare, «troppo pesante» da sentire, uscendo dall'aula pochi secondi dopo l'inizio delle dichiarazioni, durate meno di quattro minuti. Alla fine dell'udienza, poi, Chiara ha pubblicato sul suo profilo una storia, condivisa anche dal fratello Mario: «Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato e ucciso mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura».