Giulia Cecchettin, oggi la laurea a Padova. Il papà Gino: «Ci manchi più dell'ossigeno». Le lacrime di Elena: «Complimenti ingegnere»

Venerdì 2 Febbraio 2024, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 11:35

Il premio di laurea

Il 16 novembre scorso i fiocchi rossi sulla cancellata della villetta a Vigonovo (Venezia) aveva raccontato la speranza di papà Gino, della sorella Elena e del fratello minore di vederla tornare a casa, ora la sedia vuota rende reale il suo omicidio: la 22enne è stata accoltellata più volte e quindi abbandonata vicino al lago di Barcis. Il suo cuore ha messo di battere la sera dell'11 novembre, ma la voce di chi l'amata da allora continua a farsi sentire. Oggi su quel cancello sono spuntate corone d'alloro.

Un femminicidio trasformato in simbolo del patriarcato e che il padre della vittima ha chiesto di trasformare in un'opportunità «perché ciascuno si faccia un esame di coscienza per migliorare, soprattutto nei riguardi delle donne». Una 'rivoluzione' nel linguaggio e non solo. Dopo la panchina rossa tra i viali che Giulia ha attraversato tante volte, l'Ateneo pochi giorni fa ha istituito un premio di laurea per le studentesse in Ingegneria biomedica che porta il suo nome. Il titolo alla memoria è un omaggio a una ragazza che, a poche ore dalla morte per mano dell'ex fidanzato e compagno di studio, aveva mandato una mail alla sua relatrice Silvia Todoros, docente di Meccanica dei materiali, che non ha dubbi: «Aveva fatto una tesi sicuramente da pieni voti».

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