Filippo Turetta, seminfermità per ridurre la pena? Lui: «Non so cosa mi è scattato». La famiglia di Giulia: «Pazzo? Vedrà i nostri periti»

Mercoledì 29 Novembre 2023, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 16:51

Cosa ha detto Turetta

Non spiega, non dà dettagli, ammette l'omicidio di Giulia Cecchettin, come aveva già fatto davanti alla polizia tedesca, anche perché di fronte alle prove c'era poco da fare. Però, fa un passo in più rispetto alle parole di una decina di giorni fa, che non avevano valore nell'inchiesta italiana. Si dice pentito, pronto a scontare tutta la pena per ciò che ha fatto, pur non citando mai il nome della sua ex fidanzata e lasciando intendere che potrebbe avere avuto una sorta di black out mentale.

Piange Filippo Turetta quando si conclude l'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo nel carcere Montorio di Verona. Tutto dura meno di mezz'ora, il tempo delle formalità di rito, davanti anche al pm Andrea Petroni e al difensore Giovanni Caruso. Il 21enne, con gli occhi sempre un po' assenti e lucidi sin da quando si siede davanti alla giudice, sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere. Nessun chiarimento, dunque, nessun aiuto alle indagini per il momento.

«Sono affranto - ha spiegato, come si legge nelle dichiarazioni - dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria - ha detto ancora - le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora - ha concluso - sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro». C'è un riferimento, quindi, a qualcosa di irrazionale che potrebbe essere «scattato». E ciò potrebbe essere approfondito con una perizia psichiatrica, anche se al momento un'istanza in questo senso non è stata presenta. La difesa, infatti, probabilmente prima dovrà lavorare ad una propria consulenza psichiatrica, per poi chiedere nelle indagini o nel processo la perizia.

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