Filippo Turetta interrogato per nove ore: «Non ricordo, mi è scattato qualcosa in testa». Le due aggressioni e il blackout

Venerdì 1 Dicembre 2023, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 07:32

L'aggressione nel parcheggio

Lui parlava di "amore", le diceva che solo con lei stava bene e che altrimenti si sarebbe ammazzato. Nel frattempo, come hanno raccontato anche le sue amiche con cui Giulia si confidava, la pedinava a volte, soprattutto nelle ultime settimane, e faceva crescere in lei "ansia e paura". Quella sera di sabato lei ha accettato di andare a cena in un centro commerciale a Marghera. Lui insisteva ancora per recuperare il rapporto, lei era decisa nella sua scelta.

La prima aggressione nel parcheggio a Vigonovo, a meno di 200 metri da casa di lei, al ritorno. «Ho perso la testa, mi è scattato qualcosa», avrebbe ripetuto Turetta in carcere. Nel parcheggio di via Aldo Moro i calci quando Giulia è già fuori dall'auto del 21enne, lei che cerca di reagire e un vicino di casa che vede parte della scena, dà l'allarme che resta inascoltato. Turetta, intanto, l'ha già portata, chiusa dentro la Fiat Grande Punto nera, nella zona industriale di Fossò, deserta il sabato sera.

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